LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - Il compagno Renzo Ulivieri da San Miniato, 75 anni, ha indirizzato i voti degli allenatori italiani su Carlo Tavecchio permettendone la rielezione.
Ulivieri, perché?
«Abbiamo votato il candidato della Lega dilettanti con cui i rapporti sono cambiati dopo anni di scontri. E abbiamo tutelato gli allenatori sul territorio, la parte più debole dell’associazione».
Lei tre anni fa definiva Tavecchio “inadeguato”.
«Dopo una fase iniziale in cui ha commesso errori più di forma che di sostanza, ha lavorato bene sul piano nazionale e internazionale».
Avete scelto voi il presidente: bella responsabilità.
«L’ho vissuta male, era un carico troppo pesante per decidere da solo, per il senso di democrazia che mi porto dietro. Ho voluto che fosse il direttivo a valutare i due candidati e ha votato all’unanimità. Abodi, obiettivamente, ci piaceva meno».
Proprio lei, uomo di sinistra, che rompe il fronte sindacale.
«Non l’abbiamo rotto mica noi. Allenatori e arbitri hanno scelto Tavecchio, bastava che i calciatori facessero altrettanto. Non è mica detto che noi ci si debba sempre accodare a loro. Ci fosse stato un candidato delle componenti tecniche, come Albertini, lo avremmo votato. Ma fra due uomini di lega…».
E poi Abodi viene dalla destra.
«Le idee politiche non le ho tirate dentro io, ma tutti conoscono le mie. Bisognava chiedersi: dall’altra parte chi c’è? Non penso che avrò rimorsi».
Dica la verità: ad Abodi non ha mai perdonato di non aver appoggiato Albertini tre anni fa.
«Nel 2014 Abodi aveva garantito il sostegno alle componenti tecniche, all’ultimo passò dall’altra parte… Lo fece, credo, nell’interesse della sua categoria. Noi adesso abbiamo deciso per la nostra…».
Cosa pensa del progetto dei centri tecnici federali?
«Se restassero aperti solo un giorno alla settimana, sarebbero uno spreco. Chiediamo che ci siano due giorni dedicati alle ragazze e altri per la fetta disagiata della popolazione. E d’estate, per i bambini che le famiglie non possono portare al mare. Un risvolto sociale. E noi saremo lì».
Sarà obbligatorio per ogni società dilettantistica avere un allenatore patentato?
«Tutte le squadre Figc,tranne la terza categoria, dovranno averlo. Parliamo di 250 euro al mese di rimborso, non è un costo. Ma aumentiamo la cultura di chi sta a contatto con i ragazzi».
Ce l’ha ancora il busto di Lenin in salotto?
«Sempre».
Dovrà spiegargli che ha votato con i padroni.
«Ho difeso le fasce più deboli, i progetti sociali che facciamo nelle carceri e nei campi profughi. Non penso ci saranno sobbalzi sul mio tavolo».