LEGGO (F. BALZANI) - Nel 2005 quando si occupava delle fotocopie ed era solo un team manager - come ha ammesso proprio Spalletti - non si «capacitava» delle scelte di Luciano, dodici anni più tardi da allenatore non comprende le sue uscite pubbliche. Eusebio Di Francesco, uno dei candidati più credibili alla panchina della Roma, durante il programma Tiki Taka ha voluto rispondere a Spalletti che dopo la gara col Sassuolo si era lasciato scappare un «so che Di Francesco si è proposto alla Roma».
«Non è vero. Non mi sono mai proposto alla Roma né da giocatore, né da allenatore. Mi hanno sempre cercato». Una replica che include un'ammissione. Quel «mi hanno sempre cercato» che fa crescere la percentuale nella corsa alla panchina, ovviamente qualora Spalletti dovesse rinunciare al rinnovo. Il tecnico tornerà stasera da Firenze e potrebbe incontrare Pallotta prima della partenza del presidente per gli Usa. Gran parte della tifoseria in questi giorni si è schierata con lui, un segnale che potrebbe anche spingerlo a cambiare idea accettando la proposta di rinnovo. Prima però dovrebbe accettare il progetto giovani, e soprattutto terminare la guerra con i media. Due punti che Di Francesco - calciatore a Roma tra il 1997 e il 2001 - non avrebbe problemi ad affrontare. «Per capire il senso delle parole di Spalletti bisognerebbe entrare nella sua testa. Roma è una piazza particolare, io non ascoltavo le radio. Bisogna sapersi estraniare da tante chiacchiere per cercare di fare al meglio il proprio lavoro». E il suo lavoro al Sassuolo Di Francesco l'ha svolto bene. «Entro due-tre settimane mi vedrò con la dirigenza e decideremo - ha aggiunto Eusebio - Ora sono concentrato sulla mia squadra e non c'è nulla con la Roma».
Parole simili le ha rilasciate Mancini, altro candidato anche se con caratteristiche diverse così come Emery, Montella o Luis Enrique. Di sicuro ognuno di loro vorrebbe in squadra Nainggolan che dal ritiro dal Belgio ha ribadito: «A Roma sto benissimo, la mia famiglia è felice. Per me è più importante la qualità della vita che il denaro. Se andassi in Inghilterra dovrei ripartire da zero. Le sigarette? Sanno tutti che fumo e non me ne vergogno».