«Mo je faccio er cucchiaio». Il rigore a Van der Sar, nella semifinale dell’Europeo 2000, in fondo era una passeggiata di salute.
Il rigore del Mondiale 2006, negli ottavi di finale contro l’Australia, pesava di più: «Ho guardato intorno a me se voleva batterlo qualcuno - ha raccontato poi il numero 10 -. Non ho visto nessuno e così ho capito che toccava a me». Gol. Italia avanti. E poi il trionfo di Berlino.
Il passare degli anni non ha tolto a Totti né le responsabilità né il coraggio. Stessa storia mercoledì sera, nel quarto di finale di Coppa Italia contro il Cesena. Rigore al 97’ e sul dischetto ci va lui. Un pallone che pesava 100 chili. «Le gambe non arrivano più dove vorrebbe la testa», aveva detto il presidente James Pallotta in una delle sue uscite più infelici. E invece le gambe di Totti fanno correre anche quelle degli altri.
(corsera)