IL MESSAGGERO (M. EVANGELISTI) - «Stadio. Appello a Grillo: Beppe, facce vota'!». È il nome del gruppo fondato su Facebook da alcuni militanti del Movimento 5 Stelle romano che chiedono di potersi esprimere, con un voto on line, sul progetto di Tor di Valle. Segnala il nervosismo che si sta diffondendo tra gli attivisti della galassia pentastellata. Temono che la giunta Raggi alla fine dia il via libera all'operazione che per una parte del movimento rappresenta una evidente speculazione edilizia.
AL VOTO - Scrive Massimiliano Morosini, consigliere dell'VIII Municipio: «Per stabilire definitivamente quale deve essere la posizione del Movimento in merito alla questione dello stadio, mantenendo comunque la coerenza con quanto il M5S ha sempre espresso in Assemblea Capitolina, la soluzione è una: democrazia diretta. Invitiamo il Garante del Movimento Beppe Grillo ad attivare una consultazione sul blog per far esprimere la base che ha già votato i punti del programma e le candidature per Roma Capitale». Morosini ci scherza su anche con alcuni versi in romanesco: «Co o stadio de sta squadra a'o sprofonno er Movimento arischia de toccacce er fonno».
Ma il tema stadio rimbalza in molte pagine vicine al Movimento 5 Stelle: ad esempio in quelle di un militante di lunga data, Claudio Sperandio, viene condiviso un intervento pubblicato sul blog di Beppe Grillo nel 2013 che domandava: «Stadio a Tor di Valle: chi paga?». E Sperandio aggiunge: «La rete è come una casa, nasconde ma non ruba. Leggo continuamente che questo progetto assurdo non costerebbe un euro alla collettività, eppure già 3 anni fa si era indicato il rischio degli oneri concessori rispetto al piano di fattibilità di questo sfacelo». Anche Francesco Sanvitto, presidente del tavolo dell'urbanistica di M5S, ha rilanciato vari post che chiedono l'annullamento della delibera di Tor di Valle che fu votata dall'amministrazione Marino. Tra chi commenta, in molti sono preoccupati dalle cubature previste dal progetto e chiedono il rispetto del piano regolatore vigente.
SCUSE - Il dibattito è molto animato pure sulla pagina Facebook dell'assessore all'Urbanistica, Paolo Berdini, anche se il diretto interessato, dopo che è esploso il caso delle frasi contro la Raggi pronunciate di fronte a un giornalista, da tempo non pubblica aggiornamenti. Ma tra gli esponenti della base grillina che commentano traspare rabbia e delusione. C'è chi scrive: «Dimettiti Berdini, non sei più credibile, con tanto affetto e senza rancore. Chi sbaglia si assuma le proprie responsabilità. Hai sbagliato e adesso ti devi fare da parte (questo vale per tutte le cose nella vita)». In molti, anche partendo dalla lettera di Berdini pubblicata ieri da Il Fatto, rimproverano all'urbanista di non essersi mai scusato con la sindaca Virginia Raggi.