IL TEMPO (G. GIUBILO) - Naviga tra storie e leggende la sfida della Roma alla sponda amica del Po, quella granata. I meno giovani ricorderanno la visita all’attuale Flaminio del Torino nel primo campionato a girone unico del dopoguerra. La «foglia morta» di Amadei (che qualcuno volle usurpare anni dopo a beneficio di Corso) aveva illuso il tifo romanista, prima che si scatenasse la valanga del Torino, che solo il rogo di Superga avrebbe potuto cancellare qualche anno più tardi, spezzando così una collezione di trionfi. Tra i due club è rimasto un solido rapporto di amicizia, testimoniato dagli affari di mercato che hanno portato a scambi importanti nelle due formazioni. Tanto è vero che il solo «nemico» è rimasto Sinisa Mihajlovic, giustificato però dal suo passato con le maglie di rivali tradizionali dei giallorossi. Il confronto, meno equilibrato di quanto potrebbe sembrare, privilegia nel pronostico una Roma che sta regalando gol e spettacolo, non soltanto con il bomber Dzeko, protagonista anche in Europa, ma anche per la qualità del gioco illustrata dalla splendida esibizione allo «Estadio de la Ceramica», dove per mano del Villarreal erano cadute tante squadre di alto lignaggio.
Anche se dovrà rinunciare a un protagonista importante come Florenzi per il resto della stagione, Spalletti ha a disposizione un organico che non presenta punti deboli, una volta che la difesa, dopo la parentesi nera di Genova, ha ripreso il suo ruolo di Muraglia Cinese, con Federico Fazio grande protagonista. Importante anche il ritorno a tempo pieno di Pe rotti, che dovrebbe aver recuperato la migliore condizione fisica, garantendo così quegli assist preziosi nelle incursioni sulla sinistra che avevano esaltato i fucilieri come Dzeko e Salah, finalmente tornato a garantire spunti micidiali in velocità alla prima linea romanista. Facile, comunque, prevedere uno spettacolo di qualità, con particolare attenzione al duello tra Dzeko e Belotti, incorsa per il titolo di tiratore scelto.