Fiorentina-Juve ha riaperto il campionato. A Roma l’argomento è tanto semplice quanto stringente: sarà il caso di investire sul mercato e provare a rinforzare un squadra che nei prossimi quaranta giorni si giocherà un po’ tutto? I giallorossi hanno il secondo attacco del campionato (41 gol contro i 45 del Napoli) e la seconda difesa (18 reti subite contro le 16 della Juve). Insomma, da quando Spalletti ha puntato con più chiarezza sulla difesa a tre, la retroguardia è più sicura. Morale: segnerà qualche gol in meno, ma la Roma ora è più solida. Dopo l’Empoli, infatti, è la squadra che ha concluso più partite senza reti al passivo (8). Tutto questo cambio di rendimento si nota sopratutto nel rendimento in trasferta, perché in casa i giallorossi sono una vera e propria schiacciasassi. All’Olimpico, infatti, in campionato hanno sempre vinto. Sempre. Con queste premesse, sapere di poter giocare a Roma le sfide del ritorno contro Juve e Napoli può essere il migliore biglietto da visita per professare ottimismo.
Il digiuno di successi ormai ha provocato una fame nella tifoseria incontenibile. Per questo a Pallotta viene chiesto qualche sforzo in più sul mercato. Per arrivare a un traguardo, comunque, Spalletti ha saputo iniettare nei suoi quella vocazione al sacrificio che comporta forma fisica (e la squadra che segna di più nei secondi tempi) e duttilità. Tanti, infatti, sono i giallorossi che possono ricoprire posizioni diverse, e in caso di emergenza questo può essere un vantaggio. Perché ci sono due graduatorie connesse in cui la Roma è pericolosamente ultima: quella dei giocatori impiegati (20) e quella delle sostituzioni effettuate (52). Per questo si capisce la portata dei timori di Spalletti per i quaranta giorni di fuoco che lo attendono e per le ambizioni che crescono.
(gasport)