LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - A rivedere i dati del Cies Football Obs – il centro internazionale che studia i numeri del calcio – la Roma avrebbe bisogno di tutto, tranne che di un attaccante. Dopo Real Madrid, Bayern Monaco e Barcellona, tocca infatti ai giallorossi il quarto posto tra le squadre europee che tirano di più in porta, per una media che segna 11.3. Ma è il reparto avanzato quello sul quale da Trigoria ci si sta muovendo con forza, perché è quello numericamente messo più a dura prova. I tempi sembrano destinati a dilatarsi, però, con Spalletti costretto a contare gli uomini per coprire le fasce. Senza Salah e con la cessione di Iturbe, in attesa del recupero di Florenzi, il tecnico perde anche Perotti per un edema al soleo (lo stesso problema di Vermaelen). Una tegola che appesantisce la settimana della trasferta di Udine, riempiendo di pensieri la testa di El Shaarawy. Se neanche domenica l’attaccante dovesse partire titolare, qualche domanda in più – oltre a quelle che già affollano la sua mente – se la farebbe. Spalletti ha a disposizione solo Dzeko, Elsha, e Totti. Più due presi per fare i terzini, Bruno Peres ed Emerson Palmieri. La necessità di regalare al mister un altro esterno alto agita quindi i giorni del diesse Massara, diviso su due trattative: da una parte Feghouli – il West Ham lo darebbe in prestito oneroso (2.5 milioni) senza obbligo di riscatto legato alle presenze del giocatore, ma si attende l’ok del tecnico Bilic – dall’altra Musonda. Per quest’ultimo il diritto di riscatto da pagare al Chelsea sarebbe intorno agli 8 milioni.
Perotti ko, emergenza in attacco. A Udine tocca a El Shaarawy
13/01/2017 alle 13:44.