Un anno fa, proprio contro la Samp, la Roma battè 18 calci d'angolo senza creare occasioni pericolose. Da Rudi Garcia a Luciano, la musica è sempre la stessa. Tra le prime sette della Serie A sono i giallorossi la squadra ad aver segnato di meno su angolo o calcio di punizione: siamo fermi a quota 5, alla punizione di El Shaarawy contro il Chievo prima di Natale. Ma ancor più significativo è il dato limitato ai corner: la squadra di Spalletti solo una volta ha trasformato l’occasione in gol, con Dzeko contro il Pescara, due mesi e due giorni fa, a fronte delle 5 reti della Juventus e delle 6 del Napoli.
«Sul gioco da fermo dobbiamo fare di più», ha tagliato corto Spalletti. Una spiegazione non è neppure rintracciabile nella struttura fisica dei calciatori: almeno sei titolari fanno del gioco aereo un loro punto di forza. «Ma i calci piazzati bisogna saperli battere», prosegue il tecnico, che pone l’accento su chi deve mettere in condizione i compagni di colpire. Un anno fa c’era Pjanic, all’inizio della stagione – prima dell’infortunio – il compito era stato affidato a Florenzi. Domenica scorsa contro il Cagliari Spalletti ne ha pensata un’altra: rinuncio a un saltatore, De Rossi, al quale affido il compito di battere gli angoli. Sarà così anche a Genova, perché per la rincorsa al vertice quel dettaglio va in un modo o nell’altro sistemato.
Da questo punto di vista potrà garantire soluzioni in più il neoarrivato Grenier. Il suo acquisto è stato ufficializzato nella serata di ieri ma non ha fatto in tempo a rientrare tra i convocati per Genova. Oggi, mentre i compagni sfideranno la Samp, lui si allenerà a Trigoria.
(gasport)