IL TEMPO (A. AUSTINI) - Se nasci il 17 giugno, hai la Roma nel destino. Defrel ha festeggiato 10 anni nel giorno del terzo scudetto giallorosso nel 2001, adesso va per i 26 e non vede l’ora di misurare il suo talento in una squadra con ambizioni da vertice. Dipendesse da lui, sarebbe già a Trigoria ad allenarsi con Spalletti. La Roma lo corteggia da qualche mese, il ds Massara ha trovato un accordo di massima con il collega del Sassuolo Angelozzi su una valutazione tra i 18 e i 20 milioni di euro. Anche l’intesa fra il giocatore e il club di Pallotta per un eventuale contratto è già raggiunto sulla parola. Non è certo lo stipendio di Defrel il problema, ma si chiama Squinzi, il presidente del Sassuolo che, a differenza del suo direttore sportivo pronto a realizzare un’ottima plusvalenza (gli emiliani hanno acquistato il francese a 7 milioni dal Cesena a luglio 2015), non vuole saperne di cedere un gioiello della squadra a gennaio. E pensare che persino Di Francesco, rimasto alla guida di una squadra ormai senza obiettivi, sembra essersene già fatto una ragione.
Oggi a Pescara dovrebbe lasciare il francese in panchina a vantaggio di Matri, come già accaduto nell’ultima gara con il Palermo, e le parole del tecnico alla vigilia sanno tanto di un preludio all’addio: «Defrel sta vivendo un momento particolare – racconta Eusebio – ha avuto qualche problemino fisico e quello che gira intorno non aiuta nessuno». Tradotto: il mercato e nello specifico la chiamata della Roma lo distraggono. Il giocatore ha fatto presente alla società che gli si è presentata un’occasione importante, forse irripetibile, e che gradirebbe molto trasferirsi nella Capitale. Più di così non può fare e non farà. Quindi non resta che attendere la decisione di Squinzi: rispetto a qualche giorno fa un piccolo varco nelle sue certezze si è aperto. Ancora non basta, ma a Trigoria si continua a lavorare sull’affare con una buona dose di fiducia.
Nella trattativa, di sicuro, non entrerà il cartellino di Pellegrini. La Roma intende esercitare a fine stagione l’opzione per riacquistarlo a un prezzo prestabilito – circa 10 milioni – al momento della cessione in una scrittura privata a latere. Una spesa non indifferente ma inferiore rispetto al valore raggiunto dal ragazzo. Quindi intanto il «capitale» va riportato a casa e poi si vedrà se confermarlo in rosa o cederlo al migliore offerente. Dipenderà da tante cose. Nella trattativa per Defrel potrebbero invece entrare sia Ricci che Mazzitelli, entrambi girati in prestito al Sassuolo. Oppure qualche altro ragazzo fra i tanti che si stanno mettendo in luce nella Primavera scudettata di De Rossi. E se saltasse il banco? Massara si sta tenendo aperta una serie di alternative, da Jesé in giù. Spalletti aspetta e non ha più fretta, le ultime partite lo hanno rassicurato sulla «profondità» della rosa, ma la Roma non si farà comunque sfuggire l’occasione di rinforzarsi. Perché la stagione è lunga. E piena di trofei da inseguire.