IL TEMPO (A. SERAFINI) - Negli ultimi tempi le strade si sono incrociate pericolosamente più volte, dando vita ad una vera e propria «guerra fredda» giocata nelle segrete stanze. Una contro l’altra sul campo, rivali silenziose sul mercato: praticamente una sfida senza fine tra la Roma e la Juventus, arrivate ancora una volta ad un passo dallo «scontro» diplomatico. Questa volta però non ci sarà un seguito nella corsa per arrivare al genoano Rincon, ormai promesso sposo del club bianconero. L’accelerata registrata nelle ultime ore non ha sorpreso infatti il club giallorosso, poco disposto a prestare il fianco nell’asta scatenata dal presidente rossoblù Preziosi e di conseguenza a compiere follie in un momento di ristrettezze economiche. Anche perché tra i reali obiettivi di Trigoria, il nome di Rincon è stato spesso segnato tra i preferiti, ma non al primo posto della classifica del gradimento. Motivo che ha convinto il ds Massara a rinviare ogni possibile discorso con il Genoa dopo le festività natalizie, mentre nel frattempo la Juventus muoveva i passi più determinanti per garantirsi la priorità sul ventottenne venezuelano. Attraverso la mediazione dell’agente Gabriele Giuffrida, il ragazzo è stato offerto e proposto al mercato, in attesa del miglior offerente.
Le voci di un approdo nella capitale avevano trovato seguito nelle intenzioni di Rincon (che aveva già detto sì alla Roma in attesa della trattativa tra i club), disposto ora senza alcun impedimento ad accettare la nuova proposta arrivata da Torino. In ogni caso il ragazzo sarebbe stato disposto a lasciare Genova per il salto di qualità in una grande squadra. E lo farà nella Juve. Intanto il diesse giallorosso ha preferito muoversi nell’ombra, aspettando l’evolversi degli eventi sulla pista Rincon e portandone avanti almeno altre due che convincono di più anche Luciano Spalletti. Nella caccia alle alternative possibili sono stati depennati i nomi di Vecino e Badelj della Fiorentina, di Obiang, Torreira, Linetty e Castro. Complicato, se non impossibile, il reintegro anticipato di Pellegrini del Sassuolo, profilo che la Roma vorrebbe riportare a Trigoria (senza il rischio di pericolose intromissioni esterne) nel prossimo giugno. Considerando le volontà del tecnico di puntare la maggior parte delle fiches a disposizione proprio sull’arrivo di un’altra pedina a centrocampo, non è escluso che si proverà ad alzare ulteriormente la posta su un profilo internazionale, non esclusivamente legato alla conoscenza del campionato italiano. D’altronde fino a qualche settimana fa Massara non aveva ancora abbandonato del tutto il sogno che portava a Fabregas, tornato però stabilmente nei ranghi dei titolari del Chelsea di Antonio Conte.
Lo spagnolo, offerto dal suo entourage ai club di mezza Europa (tra cui il Milan), preferirebbe rimanere a Londra nella speranza di ritagliarsi maggiore spazio fino al termine della stagione. Uno spiraglio quindi, che per la Roma si è chiuso in fretta. Poi si penserà al resto. La definizione dell’affare Rincon, ha chiuso soltanto una porta alla cessione di Iturbe, richiesto da Atalanta, Torino e Lione. L’argentino rimane in attesa di risposte da parte della società, che a sua volta è convinta di poter inserire il giocatore in una trattativa conveniente ad entrambe le parti. Con i il Torino rimangono attuali i discorsi per l’acquisto definitivo a gennaio di Iago Falque a 6 milioni, risorse fondamentali per il prosieguo del mercato giallorosso. All’appello manca i ancora un attaccante esterno: al momento elevate le richieste per Defrel (contatti preliminari sono andati in scena con il Sassuolo includendo nel discorso Pellegrini) e Gomez, così come per El Ghazi e Depay (il Manchester United preferirebbe la cessione a titolo definitivo), rimane in lizza l’ipotesi Musonda, pronto a lasciare il Chelsea in prestito.