LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «La Juve è forte, ma tutto è possibile e nulla è finito». Edin Dzeko rilancia la sfida ai bianconeri, convinto che un fattore importante di differenza tra la Roma e loro sia anche legato al tipo di sostegno ricevuto in casa. «Noi giochiamo a calcio per i tifosi – continua l’attaccante a Sky – quando vedo che il nostro stadio non è pieno e poi andiamo a Torino e lo Stadium è sold out, non è facile per noi. Vorrei che anche il nostro stadio fosse così, sarebbe tutto più semplice per noi». Ragionamento che coinvolge tutto lo spogliatoio giallorosso, unito nello sperare che l’Olimpico possa tornare a riempirsi. Eppure il cammino interno di De Rossi e compagni resta impeccabile, soprattutto in campionato: tredici vittorie consecutive (derby compreso), per un percorso netto cominciato lo scorso aprile.
Considerazioni ambientali a parte, Dzeko spera di poter colmare il gap di quattro punti dalla Juve (che ha una gara in meno). «Al 2017 chiedo di poter vincere qualcosa. L’anno scorso è stato molto difficile per me, ma in questi ultimi mesi sono tornato a fare quello che ho sempre fatto nel corso della mia carriera». Ossia segnare: tredici gol in campionato, cinque in coppa, per la precisione. Ancora poco, per Spalletti, che continua a spronare Edin, sia pubblicamente sia nello spogliatoio. «Ha ragione quando il mister dice che mi manca cattiveria, ma io sono fatto così. Del calcio italiano non avevo capito tutto, ci sono molte squadre che giocano dietro».
La squadra è in vacanza, restano quindi congelate le situazioni contrattuali sospese, vedi quella di Nainggolan e Manolas. La società è stata chiara: si riapriranno i discorsi verso la fine della stagione, quando saranno più chiari gli obiettivi di quest’annata. Sul fronte mercato, proseguono i contatti col Genoa per il centrocampista Rincon. Potrebbe entrare nella trattativa Iturbe, sul quale c’è forte anche l’interessamento del Torino.