IL SOLE 24 ORE (M. BELLINAZZO / B. GIARDINA) - Jersey sponsor da un miliardo di euro. Tanto vale oggi il mercato delle sponsorizzazioni di maglia per le squadre top del Vecchio Continente. I prezzi pagati dalle aziende sportive o dai partner commerciali ai club per associare il proprio brand a quello calcistico sono infatti in costante ascesa. Il driver mediatico di un team di alto profilo internazionale e considerato ormai il non plus ultra dal punto di vista pubblicitario e della visibilità. Dopo gli ultimi munifici rinnovi, le entrate per le prime dieci società europee sfiorano i 900 milioni.
Le "regine" spagnole - Un ulteriore salto di qualità è atteso con i nuovi accordi che il Real Madrid si appresta a siglare. I Blancos, campioni d'Europa in carica, al momento portano a casa poco meno di 70 milioni tra Adidas ed Emirates, ma puntano a raddoppiare questi introiti dal prossimo anno. Il contratto con Adidas scade nel 2020, ma sono già stati avviati i contatti per un adeguamento del conguaglio da versare nelle casse del club madrileno: si ipotizza un accordo sulla base di 140 milioni annui solo dal kit supplier. Nel 2018, inoltre, scadrà l'intesa con Emirates e difficilmente il Real potrà accontentarsi di una cifra pari a quella dell'ultimo contratto con la compagnia aerea di Dubai (150 milioni per cinque anni, bonus inclusi). A meta novembre, il Barcellona ha chiuso i rapporti con il Qatar, i cui petrodollari erano serviti a spodestare Unicef dalla maglia blaugrana cambiando main sponsor. Si è parlato di motivi politici dietro la scelta del club catalano che, tuttavia, grazie al nuovo accordo con i giapponesi di Rakuten, alzerà notevolmente l'asticella dei ricavi da sponsor di maglia. L'azienda di e-commerce Nipponica verserà circa 60 milioni a stagione a partire dal 2017/18 (quasi il doppio della compagnia di bandiera del Qatar), a cui si sommano gli 85 milioni garantiti da Nike fino al 2018. Dalla stagione 2018/19, quando entrerà in vigore il nuovo accordo sponsorizzazione, il Barcellona riceverà da Nike una componente fissa di 105 milioni a stagione, oltre a recuperare la gestione delle licenze dei propri negozi che fino ad oggi era stata ceduta all'azienda Usa, da cui potrebbero derivare incassi per altri 50 milioni annui, grazie al merchandising.
Premier e Bundesliga - Non scherza sul fronte delle sponsorizzazioni di maglia neppure il Manchester United che dall'accoppiata Adidas-Chevrolet ottiene un minimo garantito di circa 153 milioni di euro: 94,2 milioni annui di base dalla casa di abbigliamento sportivo tedesca e 59 milioni a stagione dal colosso automobilistico, per quella che attualmente è la maglia più remunerativa nella storia del calcio, inattesa del sorpasso delle regine della Liga spagnola. Qualche passo indietro c'è il Bayern Monaco che percepisce circa 70 milioni a stagione fino al 2030 per indossare il marchio con le tre strisce, più altri 35 milioni assicurati da T-Mobile, per un totale di 105 milioni. Le altre corazzate inglesi, Chelsea, Arsenal, Manchester City e Liverpool, negli ultimi anni si sono assicurate sponsorizzazioni tali da proiettarle nell'élite del calcio mondiale, anche con clamorose rotture. Il Chelsea, dal 1° luglio 2017, indosserà divise targate Nike, interrompendo con una stagione d'anticipo il patto con Adidas (pagando una penale da 40 milioni). Per i Blues, ci sarà pere un miglioramento sensibile sul piano dei ricavi: dagli attuali 35 milioni, dalla voce kit supplier entreranno 70 milioni, da sommare ai 55 milioni versati annualmente dalla giapponese Yokohama. L'Arsenal per ora, da Puma (37 milioni) ed Emirates (40 milioni), ottiene poco meno di 80 milioni, ma vuole rinegoziare gli accordi presi per non perdere contatto con le rivali. Più staccate, invece, Manchester City (60 milioni da Etihad e Nike) e Liverpool (58 milioni da New Balance e Standard Chartered). Il Paris Saint Germain spezza il dominio inglese grazie a Emirates (28 milioni) ed e in procinto di rivedere l'accordo con Nike, che versa 20 milioni nelle casse parigine per un totale di 48 milioni da jersey sponsor. L'obiettivo del Psg è quello di incrementare questi ultimi introiti ad almeno 40 milioni. Al momento, i campioni di Francia devono accontentarsi di stare davanti al Tottenham, che da Aia e Under Armour ricavano "solo" 36 milioni di euro. Anche per i londinesi, però, sono in piedi nuove trattative: Nike vorrebbe includere gli Spurs nella propria scuderia, offrendo un contratto da 30 milioni annui.
Serie A fanalino di coda - Cifre con cui in Italia solo la Juve può competere. I bianconeri prendono 40 milioni dai contratti siglati con Adidas (23 milioni) e Jeep (17 milioni) e sono i primi della Serie A per introiti da sponsorizzazioni di maglia. Alle loro spalle troviamo il Milan, che da Adidas ricava 18 milioni e da Emirates ottiene 12 milioni annui per un totale di 30 e l'Inter con 23 milioni da Nike e Pirelli (11 e 12 milioni rispettivamente). Dietro alle big, con a parte il Sassuolo che incamera circa 20 milioni dallo sponsor-patron Mapei, troviamo il Napoli (9 milioni tra Acqua Lete e Pasta Garofalo, 8 da Robe di Kappa) e la Roma, che sulla maglia espone la sola sponsorizzazione Nike, dal valore di 5 milioni.