IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Non entra in una polemica (caso Buffon) che non lo riguarda in prima persona ma la precisazione sibillina, arriva ugualmente: «Non ho in mano delle situazioni dove posso andare a guardare quello che succede alla Juventus, il mio impegno e attenzione va alle nostre situazioni. Noi non siamo aiutati da niente, con l’Empoli c’era un portiere nostro (Skorupski, ndc) che ha parato tutto. Evidente che tutte le partite che riguardano la Roma sono cariche di difficoltà, posso rispondere solo così». Una squadra, la sua, che vede in continua crescita: «Siamo in crescita costante e vogliamo confermare tutto, nonostante qualche problemino. Siamo migliorati nelle radici, si vede qualcosa di diverso, si vede appartenenza». Quella che di certo non manca a Nainggolan, alle prese con un botta e risposta a distanza con il ct della nazionale belga che lo ha escluso dalla lista dei convocati per «scarsa forma». Lucio va controcorrente: «Questo è il Radja che noi vogliamo, fa il doppio ruolo, trequartista emediano e lo fa bene. Per qualche partita il suo livello di rendimento non è stato altissimo, adesso sta bene, è il solito guerriero e la sua furia è quella che dobbiamo prendere anche noi».
QUESTIONE D’EQUILIBRIO Questa sera la Roma affronta il Bologna, l’ultima squadra in campionato che è riuscita a non perdere all’Olimpico. Poi otto successi di fila per i giallorossi (compresi i tre della passata stagione con Torino, Napoli e Chievo): «Ci aspettano 90 minuti difficili perché Donadoni sa dare un taglio di professionalità e qualità alle squadre che allena». Lucio recupera Fazio (e Paredes) che ha svolto l’allenamento pomeridiano («E’ inutile stare a nascondersi, se lo ho a disposizione lo faccio giocare») e potrebbe far rifiatare Ruediger («Bisogna valutare, in un recupero di un giocatore che ha avuto un infortunio così importante, il rischio nel fargli fare tante partite di fila esiste»), arretrando De Rossi. In avanti lo stuzzica l’ipotesi dei quattro attaccanti anche se, a domanda diretta, non si sbilancia: «Certo che possono coesistere quei quattro, questo 4-2-3-1 è nato in funzione dei giocatori che abbiamo anche se poi se si sposta troppo il baricentro si può perdere un po’ di equilibrio. Col Bologna lo potremmo fare anche se affrontiamo una squadra forte. E poi va fatta attenzione anche alle sostituzioni. Non abbiamo moltissimi lì davanti, per cui se me li gioco tutti dall’inizio e poi devo cambiare la partita, averne due che possono dare un’impennata se non viene fuori il risultato, è un’altra cosa a cui faccio attenzione». Ben consapevole, che nessuno si scanserà