Flaminio, da stadio a parcheggio per i camper dei disperati

11/11/2016 alle 14:50.
flaminio

Agli ingressi 13, 14 e 15 le erbacce superano il metro d’altezza. Un cartello ricorda che lì una volta c’era la biglietteria. I cancelli sono chiusi da una catena. Ma lo stato di abbandono attraversa comunque le inferriate. Muri scrostati. Intonaco che cade a pezzi. Pensiline spaccate. Buchi sui marciapiedi.

Doveva essere il tempio del rugby. Ha ospitato gli Azzurri della palla ovale e i loro avversari del Torneo Sei Nazioni. Poteva diventare la casa della terza squadra di calcio della Capitale, l’Atletico Roma, che su quel campo, pochi mesi dopo l’Italrugby, perse la promozione in B. Da allora, nessuno ci ha più messo piede.

In cinque anni il tempo ha divorato quest’ex cattedrale dello sport disegnata dall’architetto Antonio Nervi. Intorno, un vero bosco nasconde lo stadio di Nervi. Nessuno pota da anni. Il verde cresce selvaggio. Decine di macchine qui si nascondono di giorno e di notte, per non pagare la sosta nelle strisce blu e per non essere disturbati. E tutta la zona intorno diventa una perfetta area camper. Solo che ad abitarci sono poveri disperati che riempiono le tanniche d’acqua alle fontanelle e fanno giocare i figli tra le auto in sosta.

(corsera)