Dzeko show, poker Roma

25/11/2016 alle 16:16.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Triplo , una rabona di e la Roma stacca il biglietto per i sedicesimi di Europa League da prima del girone con un turno d’anticipo. Questo serviva e esce soddisfatto dall’Olimpico al netto dei soliti buchi neri dentro la prestazione della squadra. I giallorossi si confermano una macchina da gol, in coppa hanno segnato più di tre gol a partita di media, in tutto sedici, ma solo una volta sono riusciti a mantenere la porta inviolata. Contro il modesto – come le altre due avversarie del gruppo – Viktoria Plzen, si è rivista la solita Roma, che arriva al tiro con una facilità impressionante ma non ha quasi mai il killer instict e si divora una marea di occasioni. Il primo gol di , forse il più bello che ha realizzato in giallorosso, è una sorta di fuori programma: controllo, dribbling e botta sull'altro palo. Concretezza e classe, con ad applaudire in tribuna, ma è una solo parentesi nel primo tempo perché poi , due volte lo stesso Edin e non riescono a battere il Kozacik. In mezzo c’è il gol incassato a scoperchiare l’altro difetto di questa squadra, che a furia di attaccare concede sempre spazi dove gli altri si infilano con facilità. Anche se non sono dei fenomeni e si chiamano Zeman per un puro caso d’omonimia con il tecnico boemo: la cresta fucsia, che all'andata aveva messo alle corde la difesa giallorossa, stavolta è stato lasciato libero di staccare di testa in area.

Se si aggiunge una discreta dose di sfiga, con che prova a dimostrare di essere «migliore di » su punizione ma colpisce il secondo legno della serata, è normale che un po’ di frustrazione contagi la squadra. Dopo qualche minuto d’apprensione, ci pensa ancora lui, mister , che non è più dottor Hyde, e di testa trasforma in gol un cross di in serata di grazia quanto a precisione. Quattordicesima rete stagionale per il bomber bosniaco, che non si ferma e aiuta la squadra in fase di contenimento per arginare la sfuriata finale dei cechi. la potrebbe chiudere due volte ma decide di prolungare la serie incredibile di sprechi di Bergamo: l’errore a porta quasi spalancata su imbeccata di porta alla disperazione in panchina. Ma c’è poco da fare, «Momo» è questo, prendere o lasciare.

Serve pure una parata fortunosa di nel finale prima che , subentrato a , si inventi un gol da applausi: una rabona (leggermente deviata come ammesso candidamente sul campo dal timido argentino) che si insacca e libera la Roma dalle sue tensioni. C’è spazio pure per la prima tripletta in giallorosso di (dopo quattro doppiette già messe a segno quest’anno), su assist di Perrotti. E fanno quindici gol per Edin: niente male come score a fine novembre. Ma non era un bidone? La vittoria fa bene al morale, al ranking e al prestigio europeo di una società che ambisce tuttora alla crescita del marchio. L’eliminazione di e , peraltro, aumenta la quota diritti tv spettante alla Roma: non tantissimi soldi, ma tutto fa brodo. La prossima avversaria uscirà dall'urna il 12 dicembre, adesso sotto con il campionato: domenica c’è il , poi un ciclo terribile tutto d’un fiato contro Lazio, Milan e . La trasferta in Romania con l’Astra Giurgiu sarà solo un pro forma, quello che serviva a per chiudere il 2016 a pieni polmoni.