IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Chissà che effetto gli farà tagliare il traguardo delle 400 presenze in serie A. Che poi per De Rossi, e pochi altri privilegiati (tra questi c’è Totti, a quota 607), equivale farlo vestendo esclusivamente la maglia della Roma. Gli anni passano anche per Daniele, nonostante la voglia sia rimasta quella di un ragazzino. Domenica con il Pescara taglierà un traguardo prestigioso che gli permetterà di agganciare nella classifica di tutti i tempi Kurt Hamrin, Antonio Cassano e Teobaldo Depetrini (ex di Juventus e Torino degli anni ’30-40) al sessantunesimo posto nella speciale graduatoria. Considerando che da domani al termine del campionato mancano 24 giornate, a De Rossi basterebbe giocarne un’altra ventina per fare un balzo in avanti addirittura tra i primi 40, precedendo l’ex compagno di squadra De Sanctis (319) e tallonando da vicino altri due big del nostro calcio come Fabio Cannavaro e Luca Marchegiani.
UN CONTRATTO DI MEZZO Di rimonta in rimonta, a marzo potrebbe invece entrare nella top five degli azzurri più presenti di sempre: tra gli impegni con Albania e Olanda, Daniele può raggiungere quota 112 gare in Nazionale, agganciando Dino Zoff al quinto posto. Sembra ieri e invece sono già trascorsi 5055 giorni dal suo esordio, avvenuto il 25 gennaio 2003 a Como (prima, il 30 ottobre del 2001, c’era stato quello in Champions contro l’Anderlecht): 400 presenze (se si considera le coppe salgono a 536) arricchite da 37 gol (55 complessivi) e spalmate in 16 stagioni. Sedici, come il numero di maglia che lo accompagna ormai da qualche anno e che al termine della stagione vorrebbe ancora continuare a indossare. Al momento, però, tutto tace sul versante rinnovo. Singolare pensando alla centralità che Daniele è tornato ad avere nella Roma spallettiana. Lo scorso anno, Lucio non si era fatto problemi a preferirgli spesso e volentieri Keita. De Rossi, esternamente non aveva fatto una piega. Ha aspettato il suo momento che è arrivato nel finale di stagione quando è stato impiegato in 4 gare su 6. Ma il meglio doveva ancora arrivare perché quest’anno è tornato il faro della mediana al quale Spalletti rinuncia soltanto quando è costretto. «È ritornato ad avere lucidità – ha spiegato il ct azzurro Ventura dopo il match con la Germania – ha l’entusiasmo di un ragazzino. Anche a Roma ha capito che, se vuole durare, deve lavorare. Ha ancora tanta strada da fare». Che ci si augura possa essere ancora a tinte giallorosse. De Rossi si attende a breve, per intenderci entro Natale, una chiamata dalla società. Qualche offerta, dall’estero e dall’Italia (nonostante le smentite, il timido sondaggio della Juventus c’è stato, ndc) è già arrivata al suo agente ma non è il momento di prenderla in considerazione. Daniele ha le idee chiare: vuole giocare almeno un’altra stagione in giallorosso prima di regalarsi un’esperienza di vita negli Usa. Anche la Roma sembra d’accordo, al netto di un ingaggio che sarà lontano dai parametri attuali. Almeno nei propositi del club.