IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Secondo posto in campionato, miglior attacco del torneo (23 gol in 9 gare) con Dzeko capocannoniere (8 reti) e 4-1 al Palermo in una gara obiettivamente mai nata. A fine gara ci sarebbe spazio per un sorriso che Spalletti concede ma a fatica: «La classifica è presto per vederla, le squadre devono trovare una quadratura. Le nazionali hanno creato delle difficoltà a qualcuno e bisogna prendere il passo del campionato e montarci sopra bene come fatto col Palermo». Lucio rimane dunque con i piedi per terra, consapevole che le prossime due trasferte con Sassuolo e Empoli diranno molto sul campionato giallorosso: «Non sarà facile, giocano bene entrambe. E poi dobbiamo prestare attenzione alle altre. Il Milan ad esempio non è vero che non ci può stare con noi, basta dire che è giovane. A partire dal suo allenatore hanno tutte le carte in regola per giocarsela. Noi l’anti-Juve? È ancora presto per dirlo». Nell’analisi della gara, si sofferma sui singoli. Tra tutti, singolare il commento su Emerson: «È un buon giocatore, quando andrà via da qui e giocherà con continuità mostrerà il suo valore». Il diretto interessato non ci pensa: «Devo avere pazienza e continuare così».
NERVOSISMO Tornando a Lucio, l’impressione che nonostante il successo fosse un po’ nervoso è confermato quando si presenta nella sala stampa dell’Olimpico. Non viene completata nemmeno la prima domanda sulle difficoltà palesate da Juan Jesus che Lucio s’incupisce e inizia a polemizzare con l’interlocutore, memore di alcune critiche ricevute in Roma-Austria Vienna: «Chi t’ha mandato? Che vuol dire? Il problema è che le galline del Cioni hanno bisogno di aiuto per fare le uova. Non sei soddisfatto? Allora cominciamo a dire della sostituzione di Florenzi giovedì sera. Invece di dire che era infortunato si è contestato. In una gara come quella col Palermo non c’è il problema Juan Jesus che è uscito per un indurimento del polpaccio, ma bisogna evidenziare i nostri gol». Il botta e risposta va avanti per 3-4 minuti e continuerà poi anche a microfoni spenti. Sicuramente più piacevole da ascoltare il tecnico quando parla di calcio: «E’ fondamentale tener palla. Farlo nella metà campo avversaria ti permette di giocare tra le linee, loro sono costretti ad alzare la linea difensiva e la distanza fa sì che puoi andare oltre i difensori. Bisogna essere più sciolti per farlo, se gestisci palla gli altri fanno più fatica».