Di Francesco l’ha presa a ridere, Cerezo invece ha pianto come un bimbo, consolato dai vecchi amici Bruno Conti e Sebino Nela. «Non so se sono stato inserito nella Hall of Fame, ma se non ci fossi ci rimarrei molto male – avverte il tecnico del Sassuolo, prossimo avversario dei giallorossi – e mercoledì farei di tutto per batterli». Per ora non c’è, però nei suoi 4 anni di Roma, ha vinto uno scudetto: Toninho Cerezo a Roma c’è stato un anno in meno, lo scudetto l’ha portato sulla maglia ma non l’ha vinto, tuttavia è rimasto nel cuore dei tifosi
. In uno stadio che ha ricordato Stefano e Christian, morti 2 anni fa col motorino dopo Roma-Bayern, e che spera di ritrovare il tifo più caldo (striscione della Nord: «Senza te non so stare / Curva Sud torna a trascinare»), Carlo Verdone ha presentato la cerimonia: c’erano Candela, Venturi, Tommasi, De Sisti, Santarini, la figlia di Guido Masetti e il figlio di Giorgio Carpi. Non sono riusciti a esser presenti Batistuta e Voeller, Cerezo aveva cominciato il giro dei saluti dal giorno prima a Trigoria, emozionato e commosso.
(gasport)