IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - «Mister, mi sono rotto il crociato». La sentenza non è di un medico, ma del diretto interessato: Alessandro Florenzi, che al momento sa che quel crociato è da ricostruire. Lo sa lui, ma i test dicono altro e alimentano un certo ottimismo: i medici della Roma tendono a non parlare di rottura del ginocchio. «Potrebbe non essere una lesione del crociato, ma non si può escludere nulla», il medico della Roma Riccardo Del Vescovo. Nulla, nemmeno la frattura del piatto tibiale, cosa pure peggiore. Florenzi oggi, a esami effettuati, saprà se aveva ragione lui o se prevarrà il cauto ottimismo del medico. «Florenzi ha subito un trauma distorsivo/distrattivo del ginocchio sinistro, dovrà essere sottoposto a nuovi controlli. Non possiamo escludere nulla, nemmeno fratture o patologie meniscali. Ciò che è positivo è che il ginocchio non si è gonfiato e i primi test articolari sono stabili, sono da escludere una serie di patologie. Un paio di elementi positivi ci sono. Il giocatore ha avvertito molto dolore anche dopo la partita. È sempre difficile dare sentenze a caldo».
I PRECEDENTI Proprio il giorno del rientro di Ruediger, rischia comunque uno stop consistente Florenzi. E siamo sempre lì: sulle fasce. La Roma non è fortunata, visto che in quattro mesi si è vista andare sotto i ferri prima lo stesso Ruediger, poi Mario Rui e ora Alessandro. Per non parlare poi di Nura, che sta completando la fase di riabilitazione dopo un infortunio al crociato. Sta per rientrare Bruno Peres. Almeno una buona notizia. Sulla fascia.