Nel diluvio che si è abbattuto sull'Olimpico, Spalletti ha avuto l'illuminazione mandando in campo Dzeko e Totti. Il cielo si è illuminato di una luce nuova, i tifosi hanno cominciato a sostenere la squadra e la Roma è apparsa subito un’altra: più aggressiva, più veloce e più lucida, perché chi la ispirava aveva nelle gambe quella classe che non si costruisce, è nel dna di un calciatore. Nella mente del tecnico si fa strada l'idea che il tridente leggero non sia più il piatto forte della ditta.
(corsera)