L’intuizione Giampaolo ce l’ha avuta a fine novembre, quando l’Empoli va a Firenze e pareggia 2-2. Quella è la prima partita di Paredes da regista puro davanti alla difesa, fino a quel momento ci aveva infatti giocato il giovane Diousse e per l’argentino c’era stato spazio solo come mezzala. «Gli abbiamo trovato finalmente il ruolo», disse il tecnico ai suoi collaboratori a fine partita. Aggiungendo poi qualche mese dopo: «Da mezzala deve coprire più spazio e sprintare di più, davanti alla difesa c’è invece più controllo delle situazioni. Leo è diventato il fulcro del gioco, il nostro playmaker. Ha grande gestione della palla e sa scegliere le giocate, in più ha avuto la personalità per imporsi subito. Con lui abbiamo trovato d’incanto l’equilibrio». Anche se poi prima di Giampaolo lì ce lo vedeva già Ramon Maddoni, 75 anni, l’uomo che ha scoperto Leandro e non solo (tra gli altri anche Redondo, Tevez, Cambiasso, Riquelme e Gago). Maddoni lo scovò dal Club Parque e lo portà al Boca, strappandolo all’Argentinos Juniors. «Leo deve giocare alla Pirlo, in quella posizione lì – ha detto il tecnico argentino –. Lui ha gestione della palla e calcio, anche se deve ancora migliorare come ritmo e aggressività».
Domenica, dunque, toccherà proprio a Paredes interrompere la marcia di una Sampdoria ancora a punteggio pieno. De Rossi, infatti, non ci sarà e rischia di restare fuori anche per la trasferta di Firenze (18 settembre), aumentando così le chances di Leo di mettersi ancora in vetrina. «Ematoma sottocutaneo e muscolare nella regione del muscolo gemello mediale della gamba sinistra», l’esito degli esami eseguiti ieri a Villa Stuart dal mediano di Ostia. Paura? No, anche se lì a centrocampo Spalletti ha gli uomini contati. Nel ruolo, però, da tempo ha deciso di puntare su Paredes, tanto che radiomercato parla di un accordo già fatto nell’ultimo giorno di trattative per il ritorno dello stesso Paredes ad Empoli, accordo poi saltato proprio per il rifiuto del tecnico giallorosso.
(gasport)