Il 2-2 di Cagliari ha spadellato in faccia tutti i problemi di una Roma che non ha equilibrio difensivo e che da quei due si aspettava una soglia di resistenza allo svarione decisamente maggiore. Perché il materiale c’è e se Spalletti ha chiesto con forza l’arrivo di Vermaelen a inizio agosto è perché si fida delle referenze avute sul giocatore. E perché se per Manolas la Roma ha resistito ai corteggiamenti di mercato, è perché per l’allenatore il greco non è giocatore a cui rinunciare facilmente.
Serve lavoro, serve tempo, per accoppiare la forza fisica di Manolas alla capacità di impostare di Vermaelen. Il greco è parso nervoso come mai, una faccia che a volte pare farti un favore, un atteggiamento a volte sopra le righe con compagni e staff. Ma ora per il rinnovo sono stati fatti dei passi in avanti, quegli stessi passi che Spalletti si aspetta in campo.
Sulla partenza di Vermaelen, invece, ha pesato soprattutto ha pesato un’estate fatta di pochi allenamenti prima di sbarcare nella Capitale. Adesso il belga ha l’opportunità di mettersi alle spalle le difficoltà iniziali e quel rosso ricevuto ad Oporto.
(gasport)