LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - L’ingresso di Totti, dopo l’intervallo più lungo di sempre – 75 minuti di stop per il nubifragio che si è abbattuto sull’Olimpico – a far spostare i nuvoloni sopra la testa di una Roma sofferente, e in svantaggio, regalando di nuovo l’entusiasmo ai tifosi.
Fino a quel momento i fischi dei 27mila paganti avevano accompagnato gli errori dei romanisti, con il dissenso diventato assordante alla fine del primo tempo. Poi l’euforia, i cori, di nuovo, forti, il boato dello stadio, tutto per l’ingresso del numero 10 che cambia ancora una volta la partita, un assist e il rigore-vittoria.
In curva la protesta per le multe arrivate in settimana per i cambi-posto è esemplificata da una scritta apparsa nella Nord alta (poi levata): “Multras”. Invece in Sud si ricorda la scomparsa del piccolo Giordano, bambino di quattro anni, vittima del terremoto di Amatrice. Uno striscione dei Fedayn, ironico sulla questione multe, è esposto prima della gara a Piazza Mancini: “Sono 167€… che fa concilia?”, la citazione di una battuta di Proietti, nei panni di un falso vigile, nel film “Febbre da cavallo”