SPORTMEDIASET - Rudi Garcia, ex allenatore della Roma, è intervenuto ieri notte nel corso della trasmissione 'Tiki Taka'. Questo l'intervento dell'ex tecnico giallorosso:
"Per il momento vivo qui a Roma e sto aspettando un nuovo progetto ambizioso. Però per ora sto qui e sto bene".
Ci racconta qualcosa del suo rapporto con Totti?
"Ci voleva solo il compleanno del Capitano per farmi uscire dal mio silenzio stampa. È difficile delle cose originali su di lui. L'ho trovato come pensavo che l'avrei trovato: i grandi campioni sono persone umili che si mettono sempre al servizio della propria squadra. E l'unica squadra della sua carriera è la Roma. Una cosa molto bella, ha seguito il suo grande amore anche privandosi di altre cose".
Come se lo aspettava, prima di incontrarlo?
"Io sono sempre uno che preferisce farsi un'idea su quello che vedo e che sento. Ho aspettato di parlare con Francesco, è il primo con cui ho parlato col mio povero italiano di allora. Ho trovato un grande fuoriclasse e un uomo molto motivato. Una delle domande che gli ho fatto era se fosse ancora motivato. La risposta l'ho avuta in tre stagioni sul campo, è stato un onore allenare Francesco Totti".
Qual è il suo segreto?
"Diciamo che a 40 sta ancora giocando ad alto livello. Vuol dire che sul piano fisico è una forza della natura. Durante tutta la sua carriera è stato un grande professionista e penso che l'equilibrio ce l'abbia a casa con la sua bella famiglia. La cosa che mi ha colpito di Totti è la sua capacità di vedere prima di tutti, ma anche la capacità tecnica di fare quello che ha visto. Il suo gioco di prima è fantastico, lo può fare solo lui".
A che categoria appartiene, a quella degli Zidane?
"Sì, sicuro. Fa parte dei più grandi giocatori della storia del calcio".
Nella sua carriera di allenatore è mai successo che un parente di un calciatore facesse una dichiarazione così forte nei suoi confronti?
"In questo mestiere devi essere pronto a tutto. Oggi le cose sono diventate un po' complicate. Sulla famiglia di Francesco posso solo dire che è una bella famiglia. Sia i suoi tre figli, in casa ha trovato l'equilibrio e questo fa parte della sua longevità".
Cosa le piacerebbe fare nel futuro?
"Come ho detto, se non ci sono domande su Totti non rispondo. Comunque aspetto un progetto ambizioso, sono paziente e arriverà, non vedo l'ora di arrivare in panchina".
La Juventus, senza uno come Totti, può vincere la Champions?
"Penso che la Champions sarebbe stata il regalo più bello per il capitano. Questo è forse l'unico rimpianto: quando sono arrivato gli ho detto che avrei voluto vincere qualcosa con lui e non ci sono riuscito. Al di là della doppietta nel derby, uno dei ricordi più belli è quello del gol al Manchester City".
Si aspettava di vederlo ancora così in forma?
"Ho letto, ho visto i risultati, ho visto che Francesco quando è entrato in campo ha sempre segnato o fatto assist. A parte un piccolo sms per ogni episodio della sua vita, mi fa piacere per lui".
Cosa regalerebbe a Totti?
"Se avessi potuto, la Champions League. La cosa bellissima del Capitano è che ha dedicato la sua vita calcistica alla maglia giallorossa della Roma. Questa è una cosa incredibile e bellissima, ma forse si è privato di qualche vittoria".