IL MESSAGGERO (M.CALLAI) - La Sampdoria prepara la sua trappola per domenica. Duri allenamenti per rafforzare condizione fisica e movimenti collettivi. Ricardo Alvarez è pronto. Genova è la città della rinascita per il trequartista argentino, che è stato ad un passo dalla Roma, prima di approdare all’Inter. Lo stop imposto l’anno scorso dalla battaglia legale Inter-Sunderland per il suo cartellino gli aveva fatto perdere il sorriso. Ora l’ha pienamente ritrovato.
Quanto è stata dura rimanere ai margini per tanto tempo?
«Non ho mai mollato, mi sono allenato da solo per recuperare le energie mentali in vista del mio ritorno. Per fortuna il Velez e la famiglia mi hanno aiutato e poi è arrivata la chiamata della Samp».
Lei a Genova si trova bene?
«Molto, perché ho trovato gente umile disposta ad aiutarmi».
Praet, Schick… La concorrenza, quest’anno, non le manca.
«Sono arrivati diversi giocatori per il mio stesso ruolo. Tutti bravi e forti tecnicamente. Ciò non mi spaventa, anzi sono disponibile a favorire la loro integrazione».
Due vittorie in due partite, una partenza sprint...
«Abbiamo svolto un grande lavoro in ritiro, stiamo crescendo ma sappiamo di dover ancora migliorare molto».
Cosa è cambiato rispetto alla stagione scorsa?
«Il concetto di squadra: ognuno di noi, in campo, sa cosa fare. Abbiamo una mentalità diversa e un’idea di gioco».
Cosa vi è mancato con Montella?
«Quando sei in difficoltà e soffri, come è successo a noi per salvarci, non è un problema di allenatore o giocatori. E’ frutto di un insieme di fattori negativi».
Ora la Samp corre di più, è più aggressiva emotivata.
«Abbiamo provato a resettare tutto e cercato subito di mettere in pratica quanto trasmesso da mister Giampaolo».
L’obiettivo stagionale?
«E’ presto, dobbiamo ragionare partita dopo partita. Certamente, la priorità è evitare di soffrire come l’anno scorso».
Domenica c’è la Roma. Come se l’aspetta?
«Intanto non pensavo a un’uscita così prematura dalla Champions League. E’ una squadra forte, con campioni in grado di porsi ogni tipo di obiettivo. Domenica vorranno dimostrare di aver dimenticato il Porto».
Chi potrebbe crearvi maggiori difficoltà?
«Hanno tanti attaccanti in grado di fare la differenza, ma non voglio fare un nome».
C’è il suo connazionale Perotti...
«Lo stimo molto, giocavamo insieme da bambini e sono contento perché sta facendo molto bene alla Roma. Certo, spero che domenica prossima non sia il suo giorno…».
E la Samp come sta preparando questo match? «Bene, abbiamo lavorato duramente in queste due settimane e arriveremo a Roma con la giusta carica. Ognuno di noi può esser decisivo in una sfida importante come questa a patto di agire come una squadra, non come singole individualità, per tutti e 90 i minuti».
Un gol, in Coppa Italia, alla Roma l’ha già segnato, con l’Inter. «Già, ma non bastò per raggiunger la finale. Ci ho giocato tante volte contro. E’ sempre spettacolare e offensiva, a volte concede qualcosa e occorre rimanere sempre svegli e pronti ad approfittarne per farle male»