Esattamente alla scadenza dei 180 giorni previsti dalla Legge 147/2013, gli uffici tecnici del Comune di Roma hanno trasmesso ieri alla Regione Lazio i documenti e le integrazioni relative al progetto del nuovo stadio della Roma. Il passaggio, che doveva essere solamente tecnico e consentire l’inizio della Conferenza dei Servizi da parte della Regione, è diventato invece oggetto, come tutto il progetto fin dagli inizi, di una discussione politica. Secondo la Regione nella nota di presentazione manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale, con la quale si dichiara la pubblica utilità dell’opera, e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati.
Mancanze che potrebbero portare a una nuova richiesta ufficiale di documentazione, prima di dare il via alla Conferenza di Servizi da parte dei tecnici della Regione, che hanno cinque giorni di tempo per esaminare tutto e richiedere integrazioni. Fuori dai comunicati, in pratica, la Regione chiede al Comune di ribadire nero su bianco la pubblica utilità dell’opera che, è bene ricordarlo, sarà finanziata interamente dai privati e servirà a riqualificare un intero quadrante della città, quello di Tor di Valle.
(corsera)