Una squadra come la Roma, squadra piena di campioni e soluzioni, non può andare in vantaggio di due gol e farsi rimontare dal Cagliari, che fa la sua porca figura ma è pur sempre una neopromossa e di soluzioni ne aveva davvero pochine, dato che ha 5 giocatori fuori per infortunio e l’ultimo ha dovuto sostituirlo nello spogliatoio di corsa, perché Ceppitelli si stira nel riscaldamento. Altro che squadra pronta a ripartire. Il contraccolpo Porto si è sentito, eccome. La partita in mano che sfugge via così, quasi senza che la Roma se ne accorga, perché il pari di Sau arriva al tramonto della sfida e ci sono pochi minuti per raddrizzarla, non è un bel segnale per il futuro. La Roma che si butta via per la seconda volta è tutta nelle mani tra i capelli di Florenzi nel suo ultimo disperato tentativo, di testa, di rimettere le cose a posto. Gode il Cagliari dell’ex Borriello che non perdona (quinto gol contro la Roma nelle ultime 4 sfide), gode il Cagliari dei vecchi marpioni (Bruno Alves) e dei baby di ottime speranze (Barella). Ha gli stessi punti dell’Inter solo che ha già incontrato una big a differenza di De Boer. Questi si che sono segnali positivi per il futuro.
(gasport)