IL RESTO DEL CARLINO (M. GIORDANO) - Il conto alla rovescia è cominciato: mancano una ventina di giorni alla dead line imposta dal Bologna per la cessione di Amadou Diawara, ago della bilancia del mercato rossoblù.
E siccome sul fronte delle trattative interne tutto si è fermato, tanto il Bologna quanto l'entourage del regista iniziano a riprendere in considerazione l'opzione estera (il Bologna rifiutò l'offerta di 8 milioni del Valencia venti giorni fa): si sondano anche i mercati inglese e tedesco.
Una cessione del giocatore consentirebbe al club rossoblù di rientrare delle spese fin qui sostenute (circa 10 milioni) e di avere la liquidità necessaria per gli ultimi ritocchi per mediana e attacco. Ma il tempo stringe pure per Diawara, che ogni giorno che passa vede materializzarsi l'idea di dover rientrare sotto le Due Torri, dove sarebbe un separato in casa con un contratto da 70mila euro, dopo aver rifiutato di prendere in considerazione l'adeguamento (400mila euro più 200mila di bonus alla 30esima presenza) proposto dalla dirigenza.
Anche perché l'allenatore del Napoli Sarri ha bloccato la cessione di Valdifiori al Torino e conseguentemente l'ingresso del guineano nelle fila partenopee, mentre la Roma, di fronte alla richiesta di un milione di ingaggio del guineano e alle prese con la necessità di rifare la difesa, ha messo in stand by la trattativa e per ora medita di tenersi stretto Paredes.
Non solo: ogni giorno che passa, le pretendenti nutrono sempre maggiori dubbi nell'acquisto di un giocatore che ha saltato la preparazione. La sensazione è che da qui a Ferragosto la vicenda assumerà contorni più chiari, in base pure a quelli che saranno intrecci e movimenti di mercato di Roma e Napoli.