IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - «La difesa verrà sistemata al più presto», l’urlo di gioia (o per qualcuno di dolore) del dg della Roma Mauro Baldissoni. Spalletti lavora con chi ha a disposizione ma il reparto difensivo dell’immediato futuro non sarà quello che vediamo qui a Pinzolo. Mancano almeno tre elementi (un terzino destro e due centrali). Per adesso, Lucio sperimenta i movimenti dei quattro con le forze che ha: Torosidis, Manolas, Gyomber e Mario Rui. Poi ci sono anche Marchizza, De Santis, Emerson Palmieri e Zukanovic, mentre Nura e Ruediger sono fermi ai box per colpa dei rispettivi infortuni. Il lavoro, insomma, è molto serio nelle intenzioni ma “approssimativo” per gli uomini a disposizione. Spalletti aspetta rinforzi, prima di presto, e intanto fa il fuoco con la legna che ha.
Spesso il lavoro parte dal portiere, che in questa fase pre campionato è Alisson (il secondo è Lobont, più ci sono Romagnoli e Skorupski). Lucio perde molto tempo e voce con il numero 1 (ma avrà la maglia numero 19) brasiliano. «La palla al mediano, te l’ho detto dieci volte», si sentono le urla del tecnico nei confronti di Alisson, che è qui per imparare. Spalletti chiede che l’azione debba ripartire da lui e che certi passaggi debbano essere fatti in una determinata zona del campo e non su un’altra a seconda della situazione. Il portiere, primo elemento per far funzionare la fase di rilancio e di ripartenza, deve essere utilizzato per il giro palla («Chi ha paura non può giocare a pallone», urla spesso Lucio a chi scotta la palla tra i piedi). Ecco perché Spalletti pensava di riproporre Szczesny, perché certi meccanismi li conosce già e non ha bisogno di sperimentarli. Il portiere deve essere pronto a mandare il pallone avanti nel corto e nel lungo. Capace di scegliere sempre la situazione migliore per la squadra e in base al pressing avversario.
Indicativo come il tecnico insegni ai suoi calciatori come mettersi con il corpo a palla scoperta. Lucio insegna ai suoi la posizione del corpo (esercizio fatto l’altro giorno specialmente con Gyomber) a seconda se la palla arrivi dalla fascia o se venga imbucata per le vie centrali, a seconda se sale un esterno e si abbassa l’altro, o viceversa. Un lavoro che Spalletti segue molto attentamente – lui insieme con i suoi collaboratori Baldini e Domenichini – su ogni singolo calciatore. Ieri pomeriggio, sul campo B esercitazione specifica sulla difesa. Queste le linee: da una parte Torosidis, Manolas, Marchizza e Mario Rui; dall’altra Emerson (spessissimo provato a destra),Gyomber, Zukanovice Seck. Questi sono. Per ora.