IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Il terremoto Higuain rischia di avere ripercussioni anche dalle parti di Trigoria. In entrata (leggi ritorno del Napoli su Diawara) e in uscita. Perché salutato il Pipita, De Laurentiis è alla ricerca del sostituto. E come accaduto già nel post-Cavani, sembra non voler lesinare spese: l'obiettivo primario è Icardi. Domanda lecita: cosa c'entra la Roma in tutto ciò? In qualche modo c'entra perché se l'Inter deciderà di lasciar partire l'argentino, il primo obiettivo era e resta Dzeko. Discorso simile per il Milan con Bacca. Salutati due bosniaci (Pjanic e Zukanovic) non sarebbe una sorpresa privarsi anche del terzo, nonostante Spalletti abbia eletto Edin come «il nostro centravanti» e l'agente abbia dichiarato che «rimane al 100% alla Roma». Come spesso capita nel mercato, le parole potrebbero presto lasciare il passo a feeling di vecchia data. In primis con Mancini, rinsaldato a fine maggio da promesse via mail tra alcuni protagonisti della vicenda. Dzeko con la Roma è stato chiaro: non accetta tornei di secondo piano e in Premier tornerebbe soltanto in una squadra di prima fascia. Besiktas, un paio di club cinesi, Galatasaray e Sunderland si sono dunque dovuti rassegnare.
PISTE DEL NORD Essere sul mercato non equivale però a venir ceduto. Perché bisogna che s'incastrino tre volontà: quella della Roma (che sotto i 15-16 milioni non scende), del calciatore (che di traslocare in tornei minori non ci pensa minimamente) e del club acquirente (che gioca sul flop italiano per abbassare il prezzo del cartellino). Da sabato qualcosa si sta muovendo. Il Napoli che balla tra Icardi e Bacca, apre inevitabilmente scenari interessanti. Senza contare che Dzeko rientra anche come carta di scorta qualora De Laurentiis non arrivasse ai primi due. A maggio Edin, in caso di cessione, aveva manifestato a Sabatini la volontà di restare in Italia. E le preferenze dei giocatori fanno presto a trasformarsi in velati diktat. L'Inter è una pista calda, considerando anche che pur potendolo visionare in serie A, a marzo preferì farlo seguire da due persone di fiducia nell'amichevole Svizzera-Bosnia. Il Milan già se l'è visto offrire nell'ambito del riscatto di El Shaarawy, preferendo in quel caso il cash ma rimandando i discorsi a dopo la cessione di Bacca. Ancor di più ora, visto che Montella è un estimatore dell'ex City. I tempi sono dunque maturi. E non è un caso che in orbita-Roma sia tornato a circolare il nome di Zaza. Intanto si attende il via libera per il riscatto di Szczesny: se non si sblocca pronto Diego Lopez.