Le vacanze per Lazio e Roma sono finite, ma i problemi restano. Il più imbarazzante riguarda il giocatore che dovrà difendere la porta giallorossa. Ricorderete che, durante l’inverno, Sabatini aveva annunciato con grande euforia l’acquisto di un giovanotto, Alisson, che avrebbe difeso a lungo i pali romanisti, essendo poco più che un ragazzo (23 anni all’anagrafe). Un fenomeno, secondo il ds, già maturo per la porta della nazionale carioca. Di Szczesny che ne sarebbe stato? Nessun problema. Sarebbe tornato all’Arsenal. Senonchè, in Coppa America, Alisson ha dimostrato di non essere quel fuoriclasse sbandierato. Il flop è stato doppio: della squadra e del portiere, autore di un paio di papere colossali (per essere buoni). Ed allora, che succede? Spalletti deve aver gridato forte, la società è stata costretta a correre ai ripari, chiamando l’Arsenal che ora ha il coltello dalla parte del manico. Dovrebbe essere rinnovato il prestito oneroso, con riscatto tra 15 e 18 milioni. E Alisson? Forse lo si lascerà in Brasile, di modo che maturi e che dimostri di non essere una mezza calzetta. De Sanctis rimarrà: meglio l’usato sicuro che un’incognita. I grattacapi non finiscono qui: Digne non tornerà, ci si deve affrettare a concludere con Mario Rui. Per gli altri colpi il solito balletto di voci con una sola certezza: le casse della Roma non sono piene. Non dimentichiamo che i preliminari Champions sono il 16 agosto e per quella data Spalletti si aspetta di evitare figure barbine. (...)
(corsera - B. Tucci)