IL TEMPO (E. MENGHI) - Prima Sadiq, ora è toccato a Tumminello. I baby talenti della Roma hanno peccato in disciplina, andando contro il codice etico della società. L'ultimo scivolone è arrivato nella semifinale scudetto della Primavera, il centravanti giallorosso attende oggi ii severo verdetto del giudice sportivo di categoria dopo il testa a testa con l'arbitro. La squalifica rischia di essere molto lunga (e se dovesse salire in prima squadra se la porterebbe dietro), più di quella rimediata da Sadiq per la reazione esagerata contra un avversario. Quando si tocca il direttore di gara la punizione aumenta, il fratello di Gnokouri dell'Inter, Wilfred, né è l'esempio: è stato allontanato dai campi per due anni per uno schiaffo all'arbitro.
La punizione sara esemplare, ma già la Roma ha provveduto a farla pagare al ragazzo e si è mosso Sabatini in persona. Tumminello è stato convocato a Trigoria con i genitori e con la sospensione a tempo indeterminato, che significa niente calcio fino a prova contraria, è arrivata anche la sospensione dello stipendio. Lui si è già pentito, sui social network la fidanzata Chiara lo ha consolato: «Ci sarò sempre per il mio campione, dentro e fuori dal campo». L'attaccante ha risposto: «Purtroppo dentro al campo sono quello che tutti conoscevano, poi è successo quello che butterà una piccola macchia su di me». E non gli permetterà di giocare la finale con la Juventus, cosi come Sadiq. Una grossa perdita per papa De Rossi, che dovrà obbligatoriamente puntare su Ponce. Con tutta probabilità Tumminello si e giocato il ritiro con Spalletti per una «ragazzata» che ha fatto arrabbiare la Roma tutta. La rottura tuttavia è difficile perché si tratta di uno dei migliori giovani di Trigoria, tranquillo fino a martedi sera, quando ha perso la testa e se l'e presa con l'arbitro e con la panchina.