«Conte? È una persona interessante. D’altra parte se vedi che cosa ha vinto alla Juve dopo aver lavorato al Siena capisci che ha qualità e che sa ciò che vuole. È importante che un tecnico ti voglia e sappia esattamente come utilizzarti». E' la lettera d’addio di Radja Nainggolan alla Roma? Non proprio. Perché lui stesso ieri in conferenza stampa dal ritiro del suo Belgio ha poi precisato che non è soltanto il clima a trattenerlo nella capitale. «Dodici anni in Italia, altri passi importanti da fare. I cambiamenti a volte possono essere anche fallimenti e quando si sta come sto io a Roma non si cambia per poco. Conte mi voleva alla Juve e io ho sempre detto, alla Juve mai. Sta cercando di portarmi al Chelsea. Se ho deciso di lasciare la Roma? Non so ancora che cosa farò. Per ora sono concentrato sull’Europeo».
«Cominciare vincendo sarebbe importante, all’Italia mancano per infortunio tanti giocatori di qualità e gli attaccanti che ha portato Conte hanno giocato poco durante la stagione. Per noi è un vantaggio e siamo fiduciosi, anche se sappiamo che l’Italia tatticamente è più forte». Un altro tributo al tecnico che lo insegue da tempo, e Nainggolan è evidentemente lusingato dall’attenzione. «Non sarà mai un giocatore che cattura lo sguardo, non farà mai 12 gol o tanti assist, ma posso essere importante per una squadra». A questo punto toccherà al club giallorosso, come Radja ha già dichiarato, fare la sua parte: «Non ho ancora deciso, ma tanti anni di vita non si lasciano alle spalle facilmente». Tutto ancora in bilico, come nella partita con l’Italia. «Non è più la squadra che ha vinto il Mondiale e aveva grandi giocatori come Totti, ma è un buon collettivo. Per me l’Italia è quasi una seconda casa, però sono orgoglioso di essere belga. Fra gli azzurri ho gli amici Florenzi e De Rossi e farò di tutto per batterli e loro faranno lo stesso con me».
(gasport)