LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «Axel è un calciatore di livello, ma costa tanto». Così Spalletti ha liquidato il discorso legato a Witsel, qualche giorno fa, ammettendo che il giocatore è al momento fuori dai parametri economici della Roma. Non che non piaccia la tecnico, quindi, ma che potrebbe essere un colpo da mettere a segno più avanti, magari dopo esser riusciti a qualificarsi per la Champions League della prossima stagione. Witsel tornerebbe volentieri a lavorare con Spalletti, allenatore che ha avuto allo Zenit di San Pietroburgo, club con il quale andrà in scadenza tra un anno. In questi giorni il ventisettenne centrocampista è impegnato con il Belgio all’Europeo, uomo chiave di Wilmots, decisivo nella vittoria di ieri contro l’Irlanda (3-0), grazie anche a una sua rete di testa. Tra l’altro Nainggolan sta cercando di convincere il suo connazionale a sbarcare nella capitale: gli parla della città e della tifoseria, con Witsel che ha già dichiarato di gradire molto la destinazione romana. Si vedrà.
Intanto il ritiro di Pinzolo sarà l’occasione per valutare le qualità di Gerson. Spalletti lo ha già conosciuto a gennaio, prima che il ragazzo tornasse in Brasile, offeso con Sabatini per l’ipotesi di dover giocare sei mesi al Frosinone. E sembra che non sia rimasto così positivamente sorpreso, guardandolo in allenamento, riservandosi di valutarlo con attenzione a luglio. «Spero di dimostrare il mio valore - le parole di Gerson a un sito brasiliano - voglio lavorare sodo in allenamento e, quando avrò una possibilità, voglio coglierla e mostrare quello che so fare. Il presidente del Fluminense aveva un accordo con il Barcellona, che aveva il diritto di acquisto. Poi invece ha pensato che per il club fosse meglio il trasferimento alla Roma. Anche io e la mia famiglia abbiamo pensato che fosse meglio iniziare a Roma, per poi andare in altri club». Quindi con sincerità considera la squadra giallorossa come un trampolino di lancio per mettersi in mostra davanti ai grandi club europei.