LA REPUBBLICA - La nuova stagione della Roma è iniziata ieri con l’arrivo in città del presidente Pallotta, sbarcato a Ciampino appena in tempo per partecipare alla festa della Primavera, tornata a vincere il titolo di categoria dopo cinque anni: «Ho visto la partita, sono stati grandi. E adesso aspetto gli allievi».
L’agenda del presidente è fitta, c’è l’intelaiatura della squadra da costruire, con il mercato, c’è da definire i ruoli nello staff («non ho ancora parlato con Sabatini della sua situazione») e ci sono sempre le spine e i sogni che porta con sé la questione dello stadio: «Abbiamo consegnato 50 mila pagine di dossier. Sono contento, tutto procede». Sul fronte mercato, Pallotta non ha alcuna intenzione di smembrare la squadra a Spalletti: «Nainggolan non va da nessuna parte, Pjanic ha un contratto, per me resta ma ha una clausola rescissoria, quindi è un problema nostro solo fino ad un certo punto.
Quanto a Rüdiger: non lo vendo». E poi c’è il rinnovo di Totti: «Ho letto che avrei cambiato idea. Assurdo.
Francesco magari si sarà sentito un po’ frustrato, ma l’incontro è imminente. Non so quando, però ci siamo.
Vogliamo che sia lui a decidere cosa fare del proprio futuro, Noi siamo qui».