IL MESSAGGERO - «Io non sono contrario alla costruzione dello stadio ma a quella localizzazione». Paolo Berdini, assessore in pectore all'Urbanistica della giunta Raggi, è stato netto venerdì scorso al forum organizzato da Radio Radicale sullo stadio di Tor di Valle. Ieri è stato diffuso l'audio integrale del confronto tra l'ex assessore all'Urbanistica della Giunta Marino, Giovanni Caudo, Berdini, il coordinatore nazionale di Italia Nostra Emanuele Montini e il giornalista Fernando Magliaro. Appena uscite le prima anticipazioni il «no» di Berdini all'impianto di Tor di Valle, un'operazione più immobiliare che calcistica per via di 1 un milione di metri cubi di cemento, hanno mandato subito in fibrillazione il M5S, costretto, forse per strategia, a una frenata tecnica.
Di fatto, il futuro assessore della giunta pentastellata, definisce «un incubo» tutta l'operazione. Perché, si chiede retorico, «quale altra città si dà un milione di metri cubi in cemento per fare uno stadio? Noi abbiamo 13,5 miliardi di deficit». Ma il succo del discorso dell'urbanista è proprio sulla «localizzazione scellerata» a Tor di Valle. Per la quale, afferma, serve un'alternativa.
L'ALTERNATIVA - Quindi andrebbe spostato altrove, in un altro terreno e quindi in un altro quadrante della città. A decidere il futuro del controverso progetto di Pallotta e del costruttore Parnasi sarà dunque l'amministrazione di Virginia Raggi. «Serve una variante urbanistica approvata dal Comune», ha detto l'assessore al Territorio della Regione, Michele Civita. Uno scenario che cozza con la linea del sindaco.
Che ha proposito di Tor di Valle ha detto: «Quello che diciamo noi è che gli investimenti vanno fatti purché si rispetti la norma. Sullo stadio ho sempre detto che tanto la Roma quanto la Lazio hanno diritto ad avere uno stadio ma nel rispetto le norme del piano regolatore generale». Il contrario di quanto ha già fatto sapere la Regione. Particolari, certo, davanti al «no» a Tor di Valle ribadito in tutte le salse da Berdini.