LEGGO (F. BALZANI) - «Ogni giorno parte un treno, bisogna esser pronti a cambiare biglietto in corsa o partono anche gli altri treni». Tradotto: se la Roma deve vendere un big, lo faccia subito e lo sostituisca senza perdere tempo. È quanto ha fatto capire ieri Spalletti ospite a Tor Vergata per una Lectio Magistralis: «Siamo in un mondo libero con un mercato aperto. Fa parte dei giochi. Bisogna essere bravi nelle trattative, essere invogliati e stimolati. Bisogna organizzare il futuro essendo pronti anche a sterzare perché ogni giorno parte un treno e bisogna essere pronti a salirci sopra oppure a cambiare biglietto. Saper cambiare il biglietto è fondamentale». È lo stesso pensiero che il tecnico aveva rivolto a Sabatini in mattinata nel primo di tanti incontri che dovranno fare chiarezza sulla prossima stagione (staff, ritiro e tournée).Di mercato si è parlato poco, ma Spalletti è apparso preoccupato dalle voci di mercato intorno ai big. Il tecnico vorrebbe confermarli tutti, ma non vuole in rosa giocatori che considerano la Roma una tappa di passaggio o una prigione dorata. E al tempo stesso non vuole ritrovarsi ad agosto con la clausola di Pjanic pagata e poca scelta sul mercato. Spalletti però sa pure che al 30 giugno la Roma dovrà sistemare il bilancio. Anche su questo sono arrivate rassicurazioni: il livello del mercato della Roma resterà alto e non sarà influenzato dalla partecipazione alla Champions. La garanzia arriva anche da Pallotta col quale Spalletti parlerà i primi di giugno quando il presidente sbarcherà per il rinnovo di Totti. In queste ore il tecnico incontrerà pure Dzeko che ha rifiutato una maxi offerta dalla Cina. «I calciatori vanno ascoltati perché hanno tutti le loro esigenze, ognuno cerca, pur essendo bravi ragazzi, di fare i propri interessi», ha risposto il tecnico. La strategia, anche in questo caso, verrà studiata da Spalletti e Sabatini che resterà il ds della Roma almeno fino a settembre: «Ma non l'ho convinto io, non è il tipo che si lascia convincere. Mi è sempre sembrato ben intenzionato a restare».