IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Riesco a vedere solo fino al 30 giugno. Non oltre». Sabatini ha fissato la data che, se Pallotta lo libererà, sarà quella dell’addio alla Roma. Coincide, guarda caso, con la scadenza che condiziona il mercato del club giallorosso: entro quel giorno bisogna incassare 40 milioni (ne potrebbero, però, bastare meno: circa 30), come impone il Financial Fair Play dell’Uefa, per non rischiare la nuova multa e la riduzione della rosa (è già successo in questa stagione). Il ds è pronto all'ultimo sforzo e, anche se non nasconde la preoccupazione per alcune trattative che mettono a rischio la conferma di qualche titolare, pensa di essere in grado di difendere i giocatori migliori. L’aria di casa lo spinge a sbilanciarsi. Parla a Perugia, amargine del Festival delle Letterature in Lingua Spagnola, ma è come se fosse a Trigoria «Nainggolan vuole rimanere. Non spinge per andare via. Se mi riesce una manovra, provo a tenere sia lui che Pjanic». La promessa c’è, ma il piano di scorta sembra complicato. Con più dismissioni, per salvare i big. Non quella di Ruediger, chiamato dal Chelsea: «Voglio acquistarlo». Versando 9 milioni allo Stoccarda.
SCONTO PER IL FARAONE «Riscatteremo El Shaarawy». E’ come se fosse un annuncio. Perché il Milan andrà accontentato prima del 30 giugno (tra il 20 e il 22). Sabatini ha già avvisato Galliani che, a quanto pare, sarebbe disposto anche a fare un piccolo sconto: dovrebbe ricevere 13 milioni e probabilmente ne avrà al massimo 12. Spalletti ha benedetto l’operazione che dovrebbe tranquillizzare soprattutto il giocatore che ha chiesto proprio al ds, nei giorni scorsi, di non essere poi inserito in altre trattative (il suo procuratore ha avuto già qualche offerta dall’Inghilterra). Non è l’unica mossa di Sabatini: «Ho già un accordo per il riscatto di Ljajic». Che è in prestito all'Inter, ma con il contratto in scadenza tra un anno. La nuova intesa serve per non fare abbassare il prezzo del cartellino. Ma poi sarà ceduto, magari all'estero.
NESSUN RILANCIO In stand by, invece, restano altre negoziazioni. A cominciare dal portiere: «Alisson è difficile da mandare in prestito», spiega Sabatini. Il brasiliano, appena convocato per la Coppa America, ha detto sì alla Roma perché sicuro di essere titolare. Spalletti, invece, ha promosso Szczesny. Ma il ds, indirettamente, avverte il tecnico: «L'Arsenal chiede cifre enormi, l’unica soluzione è averlo ancora in prestito. Ma, al momento, è difficile convincere il club inglese». Ammette che Digne rischia di andar via: «Non c’è intesa con il Psg». Da Parigi insistono: servono 16,5 milioni per il riscatto. Niente conferma del prestito. E non bastano i 9 milioni offerti dalla Roma per averlo a titolo definitivo. Ecco perché ha bloccato Ansaldi del Genoa. Ha invece scaricato Acerbi: «Ha ventinove anni, è già andato al Milan e poi ha fatto ritorno al Sassuolo. È una cosa da tenere in considerazione».
MERCATO STRANIERO «Credo nel secondo posto, perché mi fido ancora dei comportamenti: i granata faranno la miglior partita contro il Napoli ora che lo stadio è stato intitolato al Grande Torino». Boccia, invece, il nostro calcio perché non riesce più a far crescere talenti: «Prima di venire qui ho chiesto a tutti i miei scout di selezionare i ragazzi italiani più forti per via delle nuove norme. Sono andati in depressione: i calciatori italiani di qualità sono pochi. I dirigenti italiani sono accusati di far mercato fuori. Noi li guardiamo i settori giovanili per trovare calciatori italiani forti. Ci proviamo, ma non li troviamo».