L’ ultima volta che la Roma ha chiuso il campionato in bellezza sulla panchina giallorossa c’era ancora Andreazzoli, che oggi sarà ancora in panchina ma come assistente di Spalletti: al tecnico toscano, e alla squadra che sceglierà, il compito di invertire la tendenza, dopo che i due finali targati Garcia sono stati pessimi. Nel 2014 la Roma, appagata dal secondo posto, perse le ultime tre contro Catania, Juventus e Genoa; la stagione scorsa arrivò il k.o. interno contro il Palermo, il giorno prima c’era stata la conferenza che sancì la frattura insanabile tra il tecnico francese e Pallotta. Quest’anno, che qualcosa ancora in ballo c’è, Spalletti ha richiamato tutti alla massima attenzione, anche perché sono 4 anni che la Roma non vince l’ultima in trasferta, dal 13 maggio 2012 (3-2 in casa del Cesena)
Una fine all'altezza, se non nel risultato quantomeno nel gioco e nell'atteggiamento, è quello che Spalletti ha chiesto e chiede alla Roma, senza distrazioni: così si spiega la poca voglia di parlare di futuro, e così si spiega quella precisazione sul fatto che tutti torneranno con lui dopo la partita, senza la possibilità di rimanere a Milano. La «cultura del lavoro» di cui ha parlato fin dal suo insediamento a Trigoria passa anche da qui.
(gasport)