IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Io ho altri due anni di contratto, ma nel calcio non si sa mai. Adesso penso a finire la stagione, poi si vedrà. A Roma, comunque, sto molto bene e mi diverto con questi compagni». Pjanic fa benissimo a non sbilanciarsi. A non promettere niente. Perché il suo destino rimane legato alla clausola di 38 milioni: per averlo, basta versarli nel forziere di Trigoria. Sempre che la Roma non decida, tra qualche settimana, di offrirgli il prolungamento. Ipotesi che per ora non è stata presa in considerazione: l’ingaggio del giocatore è già alto, sfiora i 4 milioni netti all’anno. Il Barça, il Bayern e la Juve hanno già contattato il suo procuratore, per sondare la disponibilità. Che, ovviamente, c’è. Come la volontà di Pallotta (ribadita ieri) di non farlo partire: «Non intendo cedere nè Pjanic nè Nainggolan».
FINALE DA MAGO Su assist di Totti ha realizzato, a fine partita, il 10˚gol in campionato (12˚ stagionale, contando i 2 in Champions) . Ma la vera magìa è la punizione telecomandata sulla testa di Ruediger prima dell’intervallo per blindare il successo contro il Chievo. E’ il suo 11˚ assist, solo Pogba è stato più bravo con 12. Ma Pjanic preferisce guardare solo al rendimento di squadra, anche perché la Roma resta in corsa per il 2˚ posto. «La stagione non è finita,manca ancora la gara di San Siro contro il Milan. E noi vogliamo chiudere dietro alla Juve. Possiamo farcela, perché adesso giochiamo bene e ci divertiamo». Finalmente con la cornice ideale. «E’ stato bellissimo ritrovare l’Olimpico. La squadra si merita lo stadio pieno perché ha dimostrato di non arrendersi mai. Abbiamo intrapreso un percorso difficile nel girone di ritorno, riprendendo tanti punti alle rivali. Lo abbiamo fatto anche per i nostri tifosi che hanno vissuto un anno complicato. Dedico questa vittoria a loro».
ALTRA STORIA Da Torino lo chiama Allegri per la Juve che ha appena conquistato il 5˚ scudetto consecutivo. Pjanic, però. vorrebbe ancora sfidarla: «La società bianconera è forte perché lavora molto bene: si vede dalla sua storia. Quest'anno siamo calati un po' e ci hanno ripreso punti. Ma per fare bene come loro dobbiamo essere più continui. Conosciamo le loro qualità e non è facile essere alla loro altezza. Ma si può fare»