LA REPUBBLICA (G. CARDONE/M. PINCI) - Una cosa è sicura: da Torino non pagheranno la clausola da 38 milioni. Ma che il destino di Miralem Pjanic sia diventato un intrigo sull’asse Roma-Juventus è chiaro a tutti. Soprattutto adesso che nemmeno quella volpe di Allegri gioca più a nascondersi. «È uno dei centrocampisti più bravi in Europa»: investitura che vale almeno un invito a Torino. Quello telefonico, giura, non l’ha ancora fatto partire: «Non mi sarei permesso di chiamarlo». Ma l’allenatore stravede per lui e la Juve ha incaricato un intermediario di seguire l’affare. Per sondare, orientarsi, convincere Pjanic prima e la Roma poi. Già, la Roma: sulla carta basterebbe staccare un assegno da 38 milioni - il valore della clausola rescissoria - per prendersi il giocatore. Ma tra grandi club non funziona così: ci si avvicina, si dichiara interesse, si sonda la disponibilità e si avvia una trattativa. Esattamente quello che ha intenzione di fare la Juve: appuntamento con la Roma dopo la finale di coppa Italia, sabato contro il Milan, sfruttando la presenza nella capitale dell’establishment bianconero. Certo la Juve non può versare una cifra simile in un’unica tranche, come prevede la clausola.
Ma dopo l’infortunio di Marchisio (non rientrerà prima di novembre) il club vuole assicurarsi sia André Gomes del Valencia che Pjanic. Magari con lo “sconto”: entro il 30 giugno infatti la Roma ha bisogno di incassare una plusvalenza importante (ieri ufficializzato il rosso di 152 milioni di euro) e non rischiare nuove sanzioni dall’Uefa. Elemento su cui fare perno per strappare un prezzo vantaggioso: la scrittura privata scade ad agosto, quindi il giocatore può essere acquistato anche dopo il 30 giugno. Prenderlo entro quella data può far risparmiare diversi milioni o consentire di “spalmarli” su più anni. La Roma però fa muro e giura che la Juve ha un solo modo per prendersi Pjanic: versare l’intera clausola. Vietato rinforzare quella che Trigoria ritiene una concorrente diretta. In fondo il bosniaco piace tanto pure a Psg e Barcellona (più l’Atletico Madrid, alla finestra). Squadre in cui giocherebbe volentieri: il Barça è il suo sogno e Parigi è perfetta per motivi familiari. In più, non farebbe mai lo “sgarbo” di firmare per la Juve contro il parere della società. Ma se tutti si ritirassero, e restassero in corsa solo i bianconeri? La Roma può sempre cedere Nainggolan e tenere Pjanic, ma dovrebbe ritoccargli il contratto, per non ritrovarsi tra 12 mesi a un anno dalla scadenza. Cederlo invece garantisce una plusvalenza netta. Una tentazione fortissima a cui forse nemmeno Pallotta saprebbe dire no