IL TEMPO (T. CARMELLINI) - La Roma vince, tutto bello all’Olimpico compreso la festa a Totti e i saluti di fine stagione con mogli e figli in campo. Ma è una gioia a metà, perché il Napoli la sera risponde ai giallorossi e resta a + 2 con entrambi i piedi in Champions visto che l’ultimo impegno della stagione, domenica prossima, sarà al San Paolo contro il Frosinone già retrocesso. La Roma ha fatto il suo, ha battuto il Chievo e si è piazzata poi davanti al televisore aspettando buone notizie da Torino. E ci ha anche creduto, almeno quando Peres & Co. hanno riaperto la sfida contro la squadra di Sarri. Ma è stata un’illusione, dolorosa come i preliminari di Champions che si appresta a giocare a metà agosto: cosa che cambia radicalmente la pre-season giallorossa.
Col Chievo nel pomeriggio non era mai stata una partita vera. Troppa la differenza tra le due squadra nonostante le note capacità di Maran, ma per la Roma è sembrato a tratti un allenamento. Possesso palla totale, i giallorossi arrivano sotto porta con una facilità imbarazzante e non finisce in goleada solo perché la Roma negli ultimi metri si riscopre un po’ troppo leziosa. Poi ci pensa ancora Nainggolan a spaccare a metà la partita: sesto gol stagionale del Ninja, sesto nella gestione Spalletti (qualcosa vorrà pur dire). Dieci minuti dopo il gol di Rudiger sulla punizione di Pjanic chiude i giochi e mette in archivio la gara.
«Si scrive Totti, si legge leggenda». Lo striscione sposto dalla Tevere è il prologo della seconda parte della gara: quella nella quale ha inizio la festa giallorossa che celebra la seicentesima partita in campionato del Capitano: alias Francesco Totti. L’uomo del quale nelle ultime settimane si è parlato solo per la questione di un rinnovo che appare ormai scontato, ma che negli ultimi anni ha scritto pagine «pesanti» della storia romanista. Un signore al quale, a quarant’anni, basta alzarsi dalla panchina per far accendere uno stadio intero: e non uno stadio qualsiasi ma l’Olimpico di Roma tornato ieri su numeri impressionanti. Nonostante continui lo sciopero di buona parte della Sud, ieri erano quasi cinquantacinquemila i romanisti per quella che potrebbe essere stata l’ultima di Totti con la maglia giallorossa: improbabile. Così, quando a cinque dalla fine il Capitano mette alla sua maniera Pjanic davanti al portiere palla al piede e il bosniaco realizza il 3-0 che decreta il successo netto sul Chievo, lo stadio esplode. Tocco sublime che spacca la difesa: Pjanic ringrazia e la Roma si avvolge attorno al suo Capitano.
Il bilancio è raccontato dai numeri di Spalletti: non male. Sedicesimo risultato utile consecutivo, quarantatre punti realizzati in diciotto gare con ottanta gol realizzati: miglior attacco della serie A. Numeri che ormai quasi certamente non basteranno ai giallorossi per andare in Champions dalla porta principale e non faranno che aumentare il rammarico per un cambio tecnico che se fosse stato più repentino, avrebbe potuto riservare ai giallorossi un’estate più serena. Errori da tener ben presenti per il futuro.