IL TEMPO (A. SERAFINI) - Che sappia ancora far tutto l'ha dimostrato il campo. E se l'ultimo capitolo della carriera romanista di Francesco Totti non sembra destinato a chiudersi, la «rinascita» del capitano non è certo passata inosservata anche fuori da Roma. I desideri quindi divampano, così come le suggestioni che gli orizzonti del numero 10 possano allargarsi ancora. Tanto che le risposte appaiono scontate, soprattutto se poste a chi considera Francesco un pezzo della storia del nostro calcio. Come Gigi Buffon, che ieri a Vinovo non ha avuto dubbi sulla possibilità di aprirgli nuovamente le porte della nazionale: «Totti agli Europei? Lui si porta ovunque - ha confermato il portiere juventino - un giocatore come lui, con il suo talento, potrebbe in qualsiasi momento della partita deciderla. I giocatori con le sue qualità sono pochi: per Totti si fa tutto». Ma resterà una suggestione, perché l'ipotesi di impreziosire il gruppo azzurro con la presenza «part time» di Totti non è mai stata presa in considerazione dal ct Antonio Conte, nonostante le difficoltà e le basse aspettative che stanno accompagnando l'Italia verso l'Europeo.
Francesco in questo momento appare concentrato su altri obiettivi: la priorità è fissata soltanto sulla Roma e sulla possibilità di continuare a giocarci per un'altra stagione. I discorsi legati al rinnovo contrattuale infatti stanno proseguendo sul filo diretto con Boston, dove James Pallotta ha cambiato rotta rispetto alle precedenti intenzioni (proponendogli da subito l'inizio di una carriera dirigenziale), ma senza stravolgere gli accordi prefissati a grandi linee negli ultimi giorni. Nessuna possibilità quindi di allungare il contratto da dirigente di 6 anni (già firmato da Totti) o di inserire ulteriori bonus rispetto a quelli già stabiliti. Per la fumata bianca probabilmente ci sarà da attendere ancora, magari aspettando proprio l'arrivo di Pallotta, atteso nella capitale intorno ai primi di giugno.
Intanto stasera Totti è pronto a chiudere la stagione in campo dal 1’ a San Siro: con l’infortunio di Perotti, Spalletti sta pensando proprio a lui piuttosto che a Dzeko.