Totti regala la Champions alla Roma

21/04/2016 alle 13:32.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una favola lunga ventitré anni merita un finale da sogno. E se lo sta regalando da solo, nel momento in cui sembrava avviarsi verso un tristissimo congedo. Il capitano è un campione immenso, più forte dell'età e delle polemiche, il calcio è uno sport incredibile.

Roma-Torino era una partita persa, un incubo. Un rigore fischiato contro, due clamorosi negati, il pareggio raggiunto quasi per caso e poi il secondo gol incassato mentre la squadra stava spingendo per portarsi in vantaggio. Poi entra Lui. E tutto si ribalta: partita, corsa (terzo posto in cassaforte grazie al ko dell' che scivola a -7) e prospettive sul futuro di , che a questo punto merita quantomeno un pensiero in più.

Fin qui tutto il bello di una serata indimenticabile e che ci ha mostrato uno stadio impazzire di gioia per il suo Dio e un tifoso piangere in tribuna al gol del 3-2. Poi c'è tutto il resto. L'involuzione nel gioco della Roma è evidente e ricorda quanto già visto nel girone d'andata: dopo il derby vinto la squadra s'è persa e ora sta ricalcando pericolosamente lo stesso percorso. Evidente come non sia l'unico problema: stavolta lo lascia fuori, si riaffida all'attacco «leggero» e avanza a centrocampo ma la Roma spumeggiante si è persa. Ritmo troppo lento, meno ispirato del solito e non basta qualche folata di .

L'approccio è subito allarmante e è l'uomo simbolo di questa improvvisa «sparizione». Dopo venti secondi il greco la combina subito grossa: liscio e palla a Martinez che prende l'esterno della rete. Risposta Roma con le conclusioni di e , ma è ancora a dare inspiegabili segnali di cedimento: prima non chiude su Belotti, che non riesce a mettere il piede su un pallone molto invitante, e poi si fa beffare in area da Martinez che calcia alto. Roma in bambola, deve chiedere aiuto anche al palo (tiro di Belotti) per salvare la porta, poi però si arrende sul rigore calciato sempre dal «Gallo» è concesso per una trattenuta evitabilissima dell'irriconoscible sul centravanti torinese. Rigore che ci sta e risultato abbastanza logico per quanto visto fino a quel momento. Ma c'erano tutti anche due penalty, uno per tempo, in favore dei giallorossi sulle «parata» di Gaston Silva e Gazzi.

La scossa a inizio ripresa non arriva e allora inserisce al posto del modesto , spostando in difesa a sinistra. Il centravanti stava per entrare con la maglia di Zukanovic (?!) e viene incitato dal pubblico dopo i fischi alla lettura delle formazioni. Ma i tifosi, intanto, continuano a invocare l'ingresso del capitano. E avevano ragione. L'Olimpico s'imbizzarrisce per gli errori di Calvarese e alza il volume insieme alla Roma che trova il pari con di testa, bravo a riscattarsi nell'area avversaria.

I giallorossi iniziano a crederci ma attaccano solo spinti dai nervi e le occasioni latitano. Così sull'ennesima dormita difensiva, su tutti, arriva la mazzata servita da Martinez. Sembra finita e non lo è. A quel punto , dopo aver inserito appena prima dell'1-2, si rigioca la carta . E succede l'incredibile: in pochi secondi il capitano segna il 2-2 di «rapina» e va a festeggiare sotto la vuota, poi trasforma il rigore che Calvarese finalmente concede per mano di Belotti. Gol, vittoria e speranza di riagganciare il ancora aperta vincendo lo scontro diretto di lunedì 25 anche se servirà tutt'altra Roma. Al fischio finale corre via dal campo senza parlare. Basta e avanza quanto ha fatto sul campo.