LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Avrebbe dovuto essere la partita per avvicinare il secondo posto, sfruttando la sconfitta del Napoli di sabato sera contro l’Inter. E invece la Roma si ritrova a guardarsi con imbarazzo alle spalle, perché il 3-3 con l’Atalanta avvicina a meno quattro lunghezze proprio i nerazzurri, con la frattura tra Totti e Spalletti ormai insanabile. Pesante scontro tra i due rientrando negli spogliatoi dello stadio di Bergamo, per un rapporto che era al limite da mesi. Come se il gol di Francesco avesse fatto esplodere una pentola a pressione arrivata a non reggere la troppa tensione. Una frase del giocatore, la risposta di Spalletti, con le urla che si alzano, volano insulti, e i due che vengono divisi. Poi il tecnico si presenta nervosissimo davanti alle telecamere. «La partita di oggi è stata una roba imbarazzante. Abbiamo diversi giocatori che hanno anche altre attenzioni e queste attenzioni bisogna distribuirle bene nella testa, altrimenti rischiamo di mettere in confusione un risultato come oggi. E mi riferisco a qualche giocatore che arriva tardi quel decimo di secondo, che non prepara bene la partita. Io li conosco, Roma è un po’ tentatrice, viene fuori il sole, sembra subito tempo di vacanze e si perde di vista quella che deve essere una distribuzione di attenzioni: la famiglia, la squadra, i risultati della squadra. Oggi abbiamo buttato via una possibilità, mamma, una roba…».
Arrabbiato e poco sereno soprattutto nei confronti di Totti, visto quanto successo nel post partita. Basta una domanda sul momento di Dzeko per farlo esplodere. «E’ sempre messo in discussione, Edin, lo anteponete sempre a Totti: chiaro che vince Francesco e viene massacrato quell’altro. Sempre stato così a Roma, non ne volete due. Io ne voglio due. E invece si mette sempre questo dualismo e il ragazzo viene demotivato». E guai a sottolineargli che proprio un gol di Totti ha raddrizzato la partita. «Non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra: se lui calcia la palla, fa gol, ma contano anche altre cose e la squadra ha vinto 9 partite senza di lui». L’argomento non sembra invece disturbare Sabatini, con la società in silenzio sulla lite tra tecnico e numero dieci. Il diesse però rivela come la proprietà sia irremovibile sul futuro del numero dieci. «Non credo cambieranno le cose, c’è una precisa disposizione di Pallotta. Però va dato atto al calciatore, e all’allenatore che lo fa giocare, che sta facendo cose importanti in questo momento».
Preoccupato Nainggolan: «Ora dobbiamo stare attenti all’Inter, inizia a essere difficile il secondo posto. Ci è mancata cattiveria davanti alla porta, ma le occasioni le abbiamo avute. Sono contento per il gol di Totti, perché si vede che i piedi e la voglia ci sono ancora e noi vogliamo dimostrare qualcosa insieme a lui». Squadra subito al lavoro oggi, visto che dopo domani, all’Olimpico, la Roma giocherà il turno infrasettimanale contro il Torino. E Spalletti dovrà ritrovare, e far ritrovare, lucidità al gruppo.