IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) - Non è da tutti far parte della storia, figuriamoci diventare leggenda. Come la sua città, per definizione eterna, Francesco Totti sfidando il tempo si è regalato l’immortalità calcistica. Come già non bastasse l’unicità dei suoi venticinque anni giallorossi, in tre minuti ha sfidato e vinto l’impossibile. La sua doppietta ha fatto il giro del mondo e fatto impazzire un popolo intero, da tempo straziato al solo pensiero del suo addio. Comeun macigno quell’addio si avvicina sempre più. Anche l’eroica impresa dell’altra sera contro il Torino ha un risvolto perfido e amaro: la società non rinnoverà il contratto al Capitano. L’estenuante dibattito che da mesi logora e, soprattutto, divide è destinato, salvo clamorosi colpi di scena, a proseguire. Questo è il grande rammarico. Roma e la Roma, infatti, si avvelenano l’esistenza. Tifosi e critica si dividono, Spalletti diventa il nemico, come o più della società, mentre la squadra si smarrisce, come se aspettasse di essere salvata dal suo eroe. Perché tutto questo? Possibile che non si poteva fare di meglio? Il conto alla rovescia, iniziato da mesi, sta per terminare, il tempo è ormai scaduto. Errori, anche se in parti diverse, li hanno fatti tutti i protagonisti, e non ci si può ridurre a un duello Totti-Spalletti. Il tecnico ha un compito ingrato, male sue continue esternazioni, pre e post gara, ne hanno peggiorato la posizione. Per molti è lui a non volere più Totti nella Roma del futuro. Questa non è l’atmosfera migliore per chiudere il campionato e, soprattutto, lavorare per una Roma competitiva nel prossimo anno. Questo clima, nonostante i risultati positivi, ha già minato il feeling con Spalletti. Se in queste settimane il tecnico ha esagerato nelle spiegazioni sull’impiego e l’apporto di Totti, quantomeno non si è nascosto o trincerato dietro frasi di circostanza. Quelle invece che da mesi contraddistinguono la società: «Ne hanno parlato, e ne parleranno, presidente e calciatore». «Per rispetto a Totti sarà lui a decidere cosa vuole fare». Tutto molto chiaro. Roma e la Roma sono destinate a lacerarsi nelle divisioni e nei dibattiti sul futuro di Totti per le prossime settimane, se non per mesi. Una cosa è certa: domenica otto maggio alle 12.30 contro il Chievo sarà l’ultima gara della Roma all’Olimpico di questo campionato. Il consiglio è di non mancare l’appuntamento.