La Roma torna da Bergamo spaccata, molto di più rispetto a quanto dica il 3-3 ottenuto sul campo, che rimette in discussione non la corsa al secondo posto del Napoli (ora a +5) ma quella per il terzo, con l’Inter a -4 dai giallorossi. La Roma torna a casa con una frattura che è diventata ormai insanabile tra il suo capitano, che ieri ha raggiunto quota 245 gol in serie A e 301 in carriera, tutti con la maglia romanista, e il suo allenatore, sempre più uomo forte di Trigoria. Un conflitto che si trascinava da qualche settimana ed è esploso davanti agli spogliatoi al termine della gara con l’Atalanta: la scintilla è stata una risposta piccata di Totti ai rimproveri del tecnico alla squadra («Fate figure di m... da 10 anni»). Ma già durante la gara Spalletti aveva rinfacciato ad alcuni membri dello staff una partita a carte con il capitano che si sarebbe prolungata fino alle 2 di notte.
Al tecnico non va giù il dualismo che si sta creando con Dzeko. «Edin è un grande calciatore e forse è troppo sensibile a tutti i discorsi che si fanno. È chiaro che deve fare di più, ma se viene messo a confronto con Totti è normale che sia massacrato. Abbiamo diversi giocatori che hanno anche altre attenzioni che poi impediscono loro di preparare bene la partita. Io li conosco, Roma è un po’ tentatrice e si perde di vista il lavoro che va fatto in maniera corretta».
(corsera)