IL TEMPO (A. SERAFINI) - L'orologio corre così in fretta, che il rischio di dover interrompere il lavoro a metà del percorso, non sarebbe professionalmente accettabile. Per questo lo scenario romanista è pronto a subire un altro possibile colpo di scena. Negli ultimi giorni Walter Sabatini ha cominciato a prendere in considerazione l'idea di proseguire il proprio lavoro fino a settembre, accompagnando il mercato giallorosso alla chiusura della finestra estiva e di conseguenza cancellando parzialmente la lettera di dimissioni spedita nello scorso gennaio a Pallotta, in cui si comunicava la volontà di interrompere i rapporti nel prossimo 30 giugno. Richiesta che dall'altra parte dell'oceano non è mai stata accettata (e controfirmata), tanto da convincere il presidente statunitense a non accelerare i tempi nella ricerca di un'altra figura professionale in grado di sostituirlo.
Nonostante il sempre più evidente deterioramento registrato tra le parti, Sabatini preferirebbe portare a termine una sessione di lavoro arrivata soltanto ad una fase preliminare, convinto che l'interruzione brusca della sua avventura nella capitale, possa complicare ulteriormente i piani di un club obbligato ad affrontare gli scogli economici legati alla chiusura del prossimo bilancio e ai parametri fissati dal fair play finanziario.
In più il ds esaudirebbe in parte l'invito avanzato più volte da Luciano Spalletti, preoccupato dalla possibile staffetta degli uomini al comando, che inevitabilmente avrebbe potuto creare ulteriore confusione nella costruzione della rosa della prossima stagione. Per il momento però non è stata comunicata nessuna scelta definitiva, considerando inoltre che l'addio sarebbe soltanto rimandato. La volontà di ultimare ciò che da mesi è stato avviato, si concluderà per il ds in caso alla chiusura del mercato, rimanendo ancora per un anno sotto contratto (in scadenza a giugno 2017), ma con l'intenzione di utilizzarlo per staccare momentaneamente la spina in vista di scenari futuri.
Negli ultimi tempi e dopo l'ammissione pubblica di concludere il proprio rapporto in giallorosso, Sabatini è finito a sua volta nei vortici di altre trattative, questa volta però rivolte all'offerta di una nuova esperienza professionale. Silurate sul momento le sirene arrivate dal Chelsea sotto espressa richiesta di Conte, il telefono del ds ha continuato a squillare soprattutto in Italia, dove Bologna e Inter si sono spinte molto più avanti rispetto ad un semplice sondaggio. Una telefonata è arrivata anche dalla sponda rossonera di Milano, avanzata dal patron Berlusconi attraverso l'intermediazione di Galliani. Questa però è un'altra storia.