Forse Spalletti ha ragione, esiste un dualismo tra Totti e Dezko. E le parole di ieri per il bosniaco suonano, se non come una sentenza, di certo come un ultimatum. «Ho parlato di dualismo perché qualcuno li mette in contrapposizione. Ma per questo non cambio idea sull’ambiente, che resta sempre the roman way: eccezionale per lavorare».
Torna poi sul vis-à-vis con Totti: «Con Francesco è tutto a posto, lavoriamo per il Torino e non parliamo più di tutto questo», dice il tecnico giallorosso. Tranne poi riandarci forte: «Se si dice che Totti ha salvato la Roma sono d’accordo, ma è diverso da dire che Totti è la Roma. A Bergamo segna un grandissimo gol, anche se è più bella la palla che dà poi a Dzeko e che ci poteva far vincere la partita e fosse successo io gli sarei montato addosso. Ma sul suo gol c’è una giocata eccezionale di Perotti, una palla riconquistata da Florenzi e due entrate spezzagambe di El Shaarawy ed Emerson. Il merito del gol è anche loro, perché non riconoscerlo? Ho bisogno di trovare altri forti come Totti, ma nel farlo devo moderare certi messaggi che arrivano alla squadra. Così, quando viene messa in contrapposizione la sua forza con il momento di Dzeko io intervengo».
(gasport)