LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Non ce la fa ad andare oltre l’1-1, la Roma, fermata nella sua rincorsa al secondo posto dallo stesso Bologna che uno sgambetto era riuscito a farlo anche alla Juventus.
Ed è un risultato che va stretto alla squadra di Spalletti, che fino alla fine sfiora il gol-vittoria, senza riuscire però a trovare il colpo vincente. Qualche tifoso fischia il pareggio a fine gara, mentre Perotti non fa drammi. «Ora dobbiamo vincere a tutti i costi domenica contro l’Atalanta- spiega l’argentino- si complica la corsa sul Napoli, ma noi non molliamo. Abbiamo giocato meglio e il Bologna ha tirato in porta solo una volta. È veramente un peccato». L’Olimpico si accende quando, a inizio secondo tempo, entra in campo Francesco Totti. E non ci mette tanto il capitano a cambiare la partita, regalando subito l’assist per il gol del pareggio di Salah. La squadra festeggia il numero dieci, che mostra calma, lucidità e sangue freddo, per nulla emozionato per l’occasione che improvvisamente Spalletti ha deciso di regalargli. A lui si aggrappa la Roma, per una naturale attitudine che le tante panchine non sembrano aver sbiadito e a ogni tocco di palla, lo stadio impazzisce. C’è anche chi espone la scritta “No Totti, no tessera”, a spingere la società a far firmare un altro anno di contratto al capitano.
Si parla di mercato, invece, prima della gara. È Baldissoni ad alzare un muro a protezione del lavoro di Sabatini. «Sarà il nostro direttore sportivo fino a giugno, poi ne riparleremo. Il presidente non ha parlato soltanto di Pjanic, ma ha fatto un discorso in generale. Sabatini era a Londra, ma non sapete cosa stava facendo: non commentiamo le ricostruzioni giornalistiche». Quindi la Roma, a giugno, non dovrà per forza fare una cessione eccellente? «Nulla è indispensabile, sono scelte- continua il diggì giallorosso- potremmo sostituire i nostri giocatori con altri che riteniamo più forti, ma facciamo tutto per rinforzare la Roma».
In tribuna segue la partita degli ex compagni, Lamela, sbarcato nella capitale da turista insieme alla fidanzata.
Fuori, a un passo dallo stadio, a piazza Mancini, appare uno striscione dei Fedayn, storico gruppo della curva sud. “Olimpico deserto e curve vietate, è questa la “Safety” di cui vi vantate? Fedayn”. Con il problema della curva lontano dall’esser risolto visto che il club giallorosso a fine aprile aprirà la campagna abbonamenti con il consueto periodo di prelazione dedicato anche alla sud. Nessuno slittamento, quindi, per il settore in protesta contro la barriera alzata da Gabrielli, come invece gli ultras avevano chiesto a Trigoria in via informale.